«Il Pnrr non è il piano di un governo, ma di tutta l'Italia, e ha bisogno dell'impegno di tutti per garantirne la riuscita nei tempi e con gli obiettivi previsti. La politica italiana sa ottenere grandi risultati quando collabora tra forze politiche di colori diversi, tra governo centrale ed enti territoriali». Lo ha sottolineato ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo alla Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo dove si è recato in visita.
Parole che sono rivolte alla platea e all'opinione pubblica ma anche e forse soprattutto ai leader del centrodestra, Giorgia Meloni in primis, che ha appena vinto le elezione e che si preparano a guidare il Paese. Un invito a ispirare le prime scelte di governo allo spirito collaborativo, al senso delle istituzioni e alla continuità, in particolare sul fronte dell'economia, con le decisioni adottate dall'esecutivo che sta per lasciare la scena.
«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza - ha rimarcato il premier - rappresenta una straordinaria opportunità per sostenere l'economia in un momento di rallentamento; per rilanciare il Paese dopo due decenni di crescita lenta e diseguale; per dimostrare ai cittadini e ai nostri partner europei che l'Italia sa investire bene e con onestà. Grazie al Pnrr, investiamo quasi 20 miliardi per misure di inclusione sociale e introduciamo riforme e interventi per ridurre i divari generazionali, regionali, di genere».
E per ricordare a tutti che solo una lotta decisa alle mafie può gettare le basi per la crescita sociale ed economica dei territori dove dilaga l'illegalità ha spiegato: «Penso al reimpiego dei beni confiscati alla criminalità organizzata da parte delle amministrazioni comunali, una misura importante nel contrasto patrimoniale alle mafie. Sono progetti che portano nuova vita e orgoglio nelle comunità locali e che necessitano della collaborazione dei Comuni.
Per tutelare gli investimenti, abbiamo ampliato i poteri dei prefetti, intensificato i controlli, rafforzato l'Organismo centrale di monitoraggio, raccolta e analisi di informazioni sul rischio di infiltrazione. Abbiamo previsto l'assunzione di 700 persone nei ministeri competenti, anche per potenziare i controlli e sostenere gli enti locali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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