A novembre di due anni fa era finito in carcere, accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni dopo che, un mese prima, durante un aperitivo da lui stesso «corretto» con dosi massicce di benzodiazepine, aveva stordito marito e moglie, finendo poi per abusare della donna. Tutto nell'abitazione della coppia a Settimo Milanese e davanti alla loro figlia, una bambina che all'epoca non aveva neanche un anno. Comprensibile quindi ieri l'amarezza delle vittime quando i giudici della prima sezione penale della Corte d'appello hanno ratificato la pena di quattro anni e 4 mesi, più bassa rispetto ai sei anni e 4 mesi del primo grado con rito abbreviato del maggio 2022 (la richiesta era stata di 10 anni e 4 mesi, senza alcuna attenuante generica, ndr) per l'ex agente immobiliare Omar Confalonieri, 49enne con ufficio in via Montenapoleone. Peraltro la sentenza di primo grado aveva già assolto l'ex agente immobiliare da una delle tre accuse, il sequestro di persona.
«Questa pena non è equa, per queste violenze le pene devono essere più pesanti, visto che si parla tanto di violenza sulle donne. Siamo senza parole. Sentenze così dicono in pratica che si può usare violenza contro le donne, tanto poi con 4 anni si può farla franca. e questi sono i risultati: i vincitori oggi sono loro, lui e i suoi avvocati», ha commentato la vittima, presente in aula assieme al marito, entrambi parti civili. «C'è molta amarezza» ha aggiunto il loro legale Matteo Pellacani.
La pena è stata proposta ieri ai giudici della prima sezione penale d'appello dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Luca Ricci e Emilio Trivoli, con un concordato in appello, una specie di patteggiamento in secondo grado, con il via libera della Procura generale. i giudici nel dare l'ok alla pena concordata tra i legali e la Procura generale hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate.
Eppure Confalonieri non solo era già stato condannato a Monza nel 2009 per un fatto analogo e un altro fascicolo a suo carico era stato archiviato nel 2010 a Bergamo, ma era finito imputato anche in una seconda tranche dell'indagine milanese (nel novembre 2021 fu raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare) condotta dai carabinieri e coordinata dal pm Alessia Menegazzo, per altri cinque casi di presunte violenze, con lo stesso schema, con la prima udienza davanti al gup Massimo Baraldo che si è tenuta nei giorni scorsi. Imputata anche la moglie del 49enne per violenza sessuale di gruppo in concorso con il marito in due dei cinque episodi. L'udienza preliminare si terrà a giugno.
Intanto l'ex agente immobiliare resta in carcere e in attesa dell'esito
dell'altro processo. Per lui potrebbe essere più agevole, con la pena ridotta, ottenere alcuni benefici, dato che sta seguendo un programma terapeutico per l'abuso di stupefacenti, in quanto già grande consumatore di cocaina.
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