Droni contro missili: guerra di logoramento

Kiev punta sulle nuove tecnologie, Mosca sulle armi tradizionali. Il ceceno Kadyrov in fin di vita

Droni contro missili: guerra di logoramento
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Se è vero come dicono da Kiev che il leader ceceno Ramzan Kadyrov sarebbe molto malato e forse addirittura in coma, il suo ultimo atto noto sarebbe perfettamente in linea con la figura di spietato macellaio che si è cucita addosso. Kadyrov avrebbe infatti fatto seppellire vivo il vice primo ministro e suo medico personale Elkhan Suleimanov perché sospettato di aver cercato di avvelenarlo. Resta il dubbio se prima di fare quella brutta fine ce l'abbia fatta e l'ex capo sia stato avvelenato. Oppure se le cause delle sue condizioni siano altre. Da mesi si parla di problemi di salute e di tentativi di eliminare lo spietato guerrigliero, soprannominato il «macellaio di Grozny» per le sue atrocità e accusato più volte di omicidi e torture contro oppositori, dissidenti o persone socialmente a lui sgradite, come per esempio gli omosessuali.

Quando ci sono di mezzo Russia, Cecenia e affini, il giallo è sempre possibile quindi, se verrà confermata la prossima dipartita di Kadyrov, non sarà scontato attribuire responsabilità. Tra chi ipotizza una lotta di potere interna o una ribellione al dittatore, spunta anche l'ipotesi di un nuovo caso Prigozhin, fatto fuori su ordine dello Zar che non gradisce uomini ombra nella sua ristretta cerchia. Il che vale per tutti, anche per chi come Kadyrov si è sempre dimostrato fedelissimo.

L'ennesimo giallo che aleggia su una guerra che sembra non avere fine e che va avanti tra momenti in cui sembra cristallizzata e altri in cui una svolta sembra dietro l'angolo. La strategia di Kiev per ricacciare l'invasore continua a concentrarsi su un doppio fronte: avanzata con le truppe al Sud puntando verso la Crimea, e attacchi continui con droni, anche su territorio russo. Un fronte chiave, tanto che il vice ministro per l'innovazione di Kiev Mykhailo Fedorov spiega: «Quest'anno l'Ucraina aumenterà la produzione di droni aerei di 120-140 volte, a partire dalla fine di dicembre». Non solo, secondo Fedorov, fondamentale per lo sviluppo delle nuove tecnologie, sempre più importanti in questo conflitto, «l'Ucraina sta testando sistemi di intelligenza artificiale in grado di localizzare obiettivi a diversi chilometri di distanza e di guidare i droni verso di essi anche se le comunicazioni esterne sono interrotte da misure di guerra elettronica». Un altro aspetto su cui punta Kiev è l'attività dei partigiani come quelli che operano in Crimea. Ieri il gruppo Atesh ha rivendicato l'attacco contro due camion carichi di soldati russi a Genichesk, nel Kherson, che sono stati fatti esplodere. Ignoto al momento il numero delle vittime ma non ci sarebbero superstiti. «Se i russi non lasceranno la Crimea da soli, dovremo stanarli con l'aiuto delle armi che abbiamo», ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza Oleksiy Danilov.

Di contro la strategia russa resta la medesima. Guerra di logoramento, attacchi con missili e bombe e droni, per cercare di fiaccare la resistenza ucraina facendo quanti più danni possibili, aspettando il complice inverno. Anche il report dell'intelligence inglese conferma che Mosca potrebbe riprendere a concentrarsi sugli attacchi con missili da crociera contro le infrastrutture ucraine.

«La leadership russa ha rafforzato la produzione dei missili da crociera, una possibilità realistica che Mosca concentri nuovamente queste armi contro obiettivi infrastrutturali ucraini durante l'inverno», spiega il report. Un altro segnale che la guerra sarà ancora lunga e complessa e con una partecipazione italiana sempre più importante: l'Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone sarà il Presidente del Comitato Militare della Nato.

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