Corpi speciali arrivati nelle ultime ore, controllo dell'intelligence, consiglieri militari, ma pure uomini nei porti, aeroporti e basi. Il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani, Luis Almagro, ha denunciato che i militari ed esperti di sicurezza cubani in Venezuela «sono al momento 15mila». Il 19 luglio, durante un'audizione del senato Usa ha parlato chiaramente «di un esercito di occupazione di Cuba in Venezuela». Il regime smentisce ed attraverso il ministro degli Esteri, Elías Jaua, ammette «solo» la presenza di 25mila medici e volontari nel campo umanitario oltre «a 1000 allenatori sportivi e 600 tecnici agricoli».
Lo stesso, contestato, presidente Nicolas Maduro è stato istruito nell'isola dei fratelli Castro. I consiglieri cubani sono presenti in tutti i ministeri chiave. Il generale Raúl Baduel, ministro della Difesa ai tempi del Caudillo socialista Chavez, oggi finito in disgrazia, ha ammesso che l'onnipresenza cubana non «è un mito, ma una realtà». Gli esperti dell'isola ribelle, che vengono dalla scuola della Stasi, le ex spie della defunta Germania del'Est, hanno ristrutturato il Sebin, il servizio segreto interno e pure l'intelligence militare. Oltre ad aver messo in piedi un reparto speciale di pretoriani per la sicurezza del capo dello Stato.
I cubani controllano anche le forniture militari e operano nella base aerea di Maracaibo. Nelle ultime ore sono circolate delle fotografie che mostrano aerei da trasporto militari atterrati in Venezuela da dove scendono reparti speciali che sarebbero arrivati da Cuba. L'esperta della Difesa, Rocío San Miguel, rivela che «ufficiali cubani partecipano alle riunioni strategiche delle forze armate» del Venezuela. Consiglieri della sicurezza guiderebbero dietro le quinte la repressione delle manifestazioni popolari. Gli oppositori denunciano addirittura la presenza di personale cubano in piazza riconosciuto grazie all'accento, ma il regime smentisce seccamente. Uomini di Castro sono presenti nei porti, negli aeroporti e controllano i cittadini stranieri. I cubani hanno pure informatizzato gli archivi pubblici garantendo un controllo sui documenti d'identità e la registrazione dei votanti.
Lo scorso gennaio, il numero due delle forze armate cubane, il generale e vice ministro Joaquín Quintas, era presente nella base off limits dell'isola La Orchila per una grande esercitazione con mezzo milione di uomini contro una supposta invasione dell'«impero» ovvero americana. Il rapporto con Cuba è talmente stretto, che Chavez prima di morire, era stato trasferito a L'Avana, in gran segreto, per tentare di curarlo.
Ed il passaggio dei poteri è avvenuto con Maduro pupillo dei cubani. La leader della protesta studentesca, Gaby Arellano, ha raccolto una petizione «per non permettere ai cubani di interferire nei nostri affari interni come media, militari ed educazione».
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