«Channel Four», uno dei principali canali britannici, gli ha dedicato una serata intera. Lo «Speciale Zelensky» è andato in onda l'altro ieri, domenica: prima un aggiornamento sulla situazione sul teatro di guerra, poi i primi tre episodi, uno dietro l'altro, della sit com che ha reso celebre il presidente ucraino: «Sluha Narodu», letteralmente «Servitore del popolo». In Francia la stessa serie tv sta contribuendo ai buoni ascolti di Arte.tv, catena digitale franco-tedesca famosa per approfondimenti e documentari: i primi episodi hanno avuto 1,1 milioni di visualizzazioni, l'80 per cento nell'ultima settimana. In Grecia Ant1, per anni primo canale tv del Paese, trasmette una puntata ogni sera.
La popolarità e il rispetto guadagnati dal presidente Volodymyr Zelensky si sono trasformati in un boom per lo Zelensky attore. Il risultato è che le catene televisive di mezzo mondo vogliono mettere le mani su «Sluha Narodu». «In questo momento abbiano in corso una ventina di negoziazioni», spiega Fredrik af Malmborg, managing director di Eccho Rights, la società di Stoccolma che gestisce i diritti del programma. Tra i contratti appena conclusi c'è quello con Mbc, uno dei principali canali satellitari del mondo arabo. «Per il momento dall'Italia non abbiamo richieste concrete mentre invece stiamo trattando con le maggiori piattaforme digitali. Una, Netflix per 4 anni è stata titolare dei diritti», spiega af Malmborg. «Da tempo abbiamo rapporti con Kvartal95, la società di produzione fondata da Zelensky. Ci diceva sempre, scherzando, che c'era già un esempio importante di attore diventato presidente, Ronald Reagan. Ma tutto quello che è accaduto dopo ci sembra ancora incredibile. Oggi non si tratta di fare affari e non vogliamo guadagnarci ma cerchiamo di sostenere la battaglia di un popolo». La società ha appena versato 50mila euro alla Croce rossa ucraina e ha rinunciato ai programmi russi del suo catalogo.
La serie «Sluha Narodu» (girata in russo, lingua in cui Zelensky si trova più a suo agio) è andata in onda in Ucraina tra il 2015 e il marzo del 2019, nell'aprile dello stesso anno Zelensky è stato eletto. La vicenda è nota: un professore di storia viene ripreso col telefonino da un suo allievo mentre si scaglia contro oligarchi e politici corrotti. La «tirata» finisce sulla Rete e diventa virale. L'uomo qualunque Vassilj Petrovic Goloboroko diventa presidente e la sua ingenuità spiazza affaristi e mondo politico. Per le ovvie similitudini la sitcom è stata paragonata a un film di Frank Capra, con James Stewart come attore protagonista: «Mr Smith va a Washington».
Le critiche erano state positive anche prima che Zelensky diventasse famoso per altri motivi e nei primi episodi non mancano gag divertenti, come una telefonata che il neopresidente riceve da parte di Angela Merkel. La cancelliera gli comunica che Bruxelles ha deciso di avviare il programma di adesione del Paese alla Ue; Zelensky-Goloboroko ringrazia incredulo da parte di tutto il popolo ucraino ma a quel punto la Merkel confessa che si era sbagliata, in realtà cercava il premier del Montenegro. In Francia non sono mancate le polemiche per una scena in cui Goloboroko, di fronte alla corruzione e alla malafede di molti deputati sogna per un attimo a occhi aperti di entrare in parlamento con due enormi fucili mitragliatori e di falciare i suoi oppositori. Un ex esponente del Front National Florian Philipot, si è domandato sulla Rete: «Ma siamo proprio sicuri che sia un eroe?». Poi, travolto dai commenti negativi, ha cancellato il post.
Una volta eletto Zelensky ha per certi aspetti continuato a comportarsi come il protagonista della sit com.
Nel suo discorso inaugurale si è rivolto ai vertici dell'amministrazione pubblica: «Mi piacerebbe che non aveste il mio ritratto nei vostri uffici. Nessun ritratto. Un presidente non è un'icona o un idolo. Piuttosto metteteci le fotografie dei vostri figli. E prima di prendere una qualsiasi decisione guardateli negli occhi».
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