«Soprattutto, niente eccesso di zelo», suggeriva Talleyrand, un maestro in fatto di conservazione del potere. E invece il governo, preso alla sprovvista, sembra rispondere con misure appunto zelanti, sulla cui efficacia è lecito dubitare: dal tampone anche per i non vaccinati alla mascherina all'aperto a misure da sovranismo dei poveri, come le spese della quarantena a carico dei positivi stranieri (tranne i clandestini, che possono entrare a iosa e sempre a spese nostre). Non vorremmo che ora ci si mettesse a imitare la Germania, con il lockdown ai non vaccinati. Qualcuno potrebbe pensare che in realtà da noi esista già, con il super green pass. Ma lockdown vuol dire che i No Vax non potrebbero uscire di casa. Ora, c'è un certa differenza tra vietare o limitare alcune attività o e rinchiudere i cittadini: al di là dei richiami alla Costituzione, che valgono poco, in questo secondo caso saremmo vicini alla società di sorveglianza sul modello cinese. È infatti quella di diventare un po' come la Cina la vera eredità che potrebbe lasciarci il Covid. La formazione di una società divisa per bio-classi ognuno con una sorta di patente vaccinale: quella maggiormente ricca di punti consentirà di usufruire di tutti i diritti, quella meno fornita, di diritti limitati. Peccato che, come la Cina comunista che la pratica, in tal caso non si potrebbe più parlare di Stato di diritto. Resta poi l'elemento dell'applicabilità del lockdown: chi verificherà che chiunque passeggi per strada sia legittimato a farlo? Le forze dell'ordine ovvio, che però dovrebbero mettersi a controllare a campione. Qualcosa che ricorda lo stato d'assedio in caso di guerra o, appunto di nuovo la Cina comunista o, visto che ieri è scomparso l'arcivescovo Tutu, il Sud Africa dell'apartheid. Alla strategia «zero Covid», che non pare raggiungere l'obiettivo, noi preferiremmo quella di convivere con la pandemia, come sta facendo un presidente assai caro a Draghi, Biden.
Ma se proprio si volesse seguire la prima via, e se il lockdown per i vaccinati è solo un modo per convincerli al siero, che salva centinaia di migliaia di vite contrariamente a quanto pensano loro, allora sarebbe davvero assai più giusto, assai più conforme alla Costituzione, assai più egualitario, assai più liberale e assai meno cinese introdurre l'obbligo vaccinale: il primo a farlo nel 1840, contro il vaiolo fu non a caso l'Inghilterra e nel 1973, quando il governo Rumor lo varò contro ii colera, nessuno protestò. Altrimenti teniamoci le tentazioni cinesi.
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