Marta Cartabia, fino a poche settimane fa, era in lizza per prendere il posto di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Oggi, invece, dopo giorni di indiscrezioni, arriva la conferma: sarà lei il successore di Alfonso Bonafede alla guida del ministero della Giustizia.
Cartabia, nata a San Giorgio su Legnano, paese della provincia di Milano 1963, è stata la prima donna a presiedere la Corte Costituzionale. "Ho rotto un vetro di cristallo. Spero di fare da apripista. Spero di poter dire in futuro, come ha fatto la neopremier finlandese, che anche da noi età e sesso non contano. Perché in Italia ancora un po' contano, spero presto di poter dire che non contano più", ha dichiarato subito dopo la nomina. Cattolica e vicina a Comunione e Liberazione, Cartabia, nel corso di un'intervista a Repubblica, ha dichiarato che la giustizia"deve sempre esprimere un volto umano: ciò significa anzitutto, come dice l’articolo 27 della Costituzione, che la pena non deve mai essere contraria al senso di umanità, ma che la giustizia deve essere capace di bilanciare le esigenze di tutti".
Ha, inoltre, manifestato la sua contrarietà ad alcuni temi etici come l'aborto, l'eutanasia e i matrimoni omosessuali. Laureatasi nel 1987 con 110 e lode alla Statale di Milano con una tesi sul diritto costituzionale europeo e come relatore il futuro presidente della Consulta Valerio Onida, nel 1993 ha conseguito un dottorato all’Istituto universitario europeo di Fiesole. Sempre in quel periodo consegue la specializzazione in giustizia costituzionale comparata all’Università di Aix-Marseille.
Successivamente ha insegnato diritto pubblico e costituzionale all’università di Verona, alla Statale, alla Bocconi, e alla Bicocca. È stata Inaugural Fellow allo Straus Institute for Advanced Study in Law and Justice (New York University), diretto da Joseph H.H. Weiler, e ha ricoperto molti altri incarichi di direzione in numerose riviste di settore nazionali e internazionali. È tra i fondatori, nonché co-direttrice, di Italian Journal of Public Law, la prima rivista giuridica italiana interamente in lingua inglese. Nel 2011 Giorgio Napolitano la nomina membro della Corte costituzionale, istituzione di cui diventa vicepresidente nel 2014 e presidente cinque anni più tardi.
Il 9 dicembre 2020 le è stato conferito il dottorato honoris causa in Law dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa dove ha tenuto una lectio magistralis dal titolo“Per l'alto mare aperto. L'università al tempo della grande incertezza”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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