"Ma come, per anni non ci avete cagato di striscio e ora che c'è un po' di attenzione avete da criticare? Ma andatevene un po' affanculo...". A Matteo Dall'Osso i giri di parole non piacciono. E ne ha dato dimostrazione all'improvviso il 7 agosto 2018 alla Camera quando scagliò così la sua furia contro le opposizioni che osavano contestare il ministero per "Famiglia e disabili".
Un'intemerata sicuramente fuori le righe ma comprensibile. Perché Dall'Osso la disabilità la vive giorno per giorno da quando all'età di 19 anni scoprì di essere malato. "Ho sconfitto la sclerosi multipla togliendo gli amalgami dai denti - rivendicava con orgoglio nel 2013 - Nel 2006 non muovevo le gambe, non vedevo dall'occhio destro, non muovevo la mano sinistra e non riuscivo a parlare. I medici mi dissero che non ero più capace di intendere e volere per farmi acconsentire a cure con immuno soppressori, cure molto pensanti, che come effetti collaterali possono portare cancro, sterilità e leucemia e mentre io ero andato lì per chiedere se ero intossicato dai metalli tossici. Loro non risposero alla domanda, ma io sì navigando on line alle 4 di notte".
Poi la svolta: una puntata di Report. "Non ringrazierò mai abbastanza Milena Gabanelli. Intervistò un dentista sulla tossicità delle otturazioni di amalgama. Ho rimosso quattro cinque amalgami e un dente devitalizzato. Ed ero rinato. Giorno dopo giorno anche per il lavoro che facevo, ad esempio dovevo saldare, mi continuavo ad intossicare. Poi ho scoperto che sono carente di una parte di un gene che serve per detossificarsi dai metalli tossici. La catena di detossicazione dei metalli tossici non è completa a meno che non vado a prendere delle pasticche per sopperire a questa carenza e che vanno ad integrare questa carenza di glutatone. Nelle mail, i dottori mi scrivevano di curarmi e di tornare da loro. Non ti vogliamo vedere in dieci anni in condizioni peggiori di quelle che avevi. Ma cosa avevo? Mi hanno dato altri tre anni, staremo a vedere".
Poi l'ingresso in politica con i pentastellati perché "risolvono i problemi comuni". Uno dei primi atti da neodeputato per l'Emilia-Romagna fu pubblicare su Facebook l'intera lista degli esami sostenuti per la sua laurea in ingegneria elettronica. ''La mia "politica", durante gli studi, è stata quella di massimizzare i risultati nel minor tempo possibile. Infatti, ho sempre ritenuto fondamentale il confronto con il mondo del lavoro e in tal modo, sebbene da un lato abbia sacrificato l'aspetto legato ai voti conseguiti in alcuni esami, dall'altro ho potuto, così facendo, laurearmi nel minor tempo possibile. Oggi, all'età di 34 anni, posso vantare 10 anni di esperienza lavorativa sia in Italia che all'estero, in centri di ricerca internazionali che in azienda".
Nel luglio 2013 durante una seduta fiume nottura in Aula si scatenò un putiferio perché il M5s accusò deputati del Pd e di Scelta Civica di aver preso in giro Dall'Osso reo di aver perso il filo del discorso. E anche quella volta Dall'Osso ci mise la faccia. L'indomani prese il microfono e raccontò la sua storia: "Il titolo che le ho dato è stato: "Vinciamo noi". E anche qui lo ripeto: vinciamo noi!". Poi rassicurò i colleghi ignari della sua condizione di salute: "Tutti i giorni faccio le scale per venire in Aula. Son partito da una condizione in cui non muovevo le gambe, la mano, non vedevo da un occhio e non riuscivo a parlare. Ma oggi la mia storia è diventata un case hystory internazionale".
Che sia uno che tiene alla salute e anche alle regole lo dimostra anche la lettera che un mese dopo inviò a tutti i deputati esortandoli al rispetto della normativa antifumo nel Palazzo di Montecitorio. Indimenticabile poi la furibonda lite con Maurizio Gasparri colpevole di aver utilizzato in modo improprio la parola "handicappati".
"Io in quanto handicappato avrò le mie disabilità, ma le assicuro che sono capace di mandare Gasparri 'affanculo'", affermò durante una seduta a Montecitorio e rincarando poi così la dose: "L'utilizzo, peraltro fuori dal tempo del termine handicappato come insulto, è deplorevole e schifoso per qualsiasi cittadino, figuriamoci per chi ha un ruolo pubblico".
La rabbia negli ultimi giorni si è fatta ancora più prorompente. Quando il governo ha stoppato un emendamento che puntava ad aumentare il sostegno alle famiglie con figli invalidi e che vedeva compe primo firmatario proprio Dall'Osso, il deputato nascondeva a stento la sua delusione. Provò a raccogliere anche le firme dei deputati delle opposizioni, ma il tentativo fu vano. Il resto è cronaca di oggi.
Con il deputato M5s che fa sentire ancora una volta la sua voce, che dice di essere stato illuso e tradito dal M5s e che, come scritto dal Giornale, passa a Forza Italia perché "sono stato accolto in una nuova famiglia e ho la convinzione che il presidente Berlusconi mi consentirà di lavorare liberamente per gli altri, per gli ultimi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.