Nella compagine grillina c'è ancora chi non rinuncia al cashback, primo fra tutti l'ex avvocato del popolo Giuseppe Conte, che ha chiesto di riattivare il provvedimento pentastellato, dicendosi addirittura disponibile ad apportare delle modifiche. Le motivazioni, in sostanza, restano le stesse: digitalizzare i pagamenti, con buona pace del contante, e contrastare l'evasione fiscale.
Proprio in ambito della discussione sulla prossima legge di Bilancio, la compagine del Movimento 5Stelle ha deciso di avanzare le sue proposte, preparando una serie di emendamenti finalizzati non solo a recuperare il cashback introdotto durante il Conte II, ma anche ad "introdurre un innovativo cashback fiscale, che intende offrire al contribuente la possibilità di chiedere l'immediato accredito sul conto corrente di alcune spese detraibili".
A parlare è il capogruppo M5S in Commissione finanze del Senato Emiliano Fenu, che in una nota ufficiale, pubblicata da AdnKronos, spiega come nella giornata odierna, durante la riunione della Commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria, "i vertici della società pubblica PagoPa hanno confermato la fattibilità di questa proposta di cashback fiscale e hanno rammentato l'enorme successo del cashback introdotto dal Conte II, usato da 9 milioni di cittadini e rivelatosi un'incredibile spinta nei confronti della diffusione dell'identità digitale, ovvero il sistema Spid, e dell'App IO".
Da qui la convizione grillina che il cashback sia una misura da riproporre, in quanto utile alla rivitalizzazione del commercio di prossimità ed al contrasto dell'evasione fiscale, chiodo fisso del governo. Non solo. Il provvedimento M5s "si è rivelato un'incredibile spinta alla digitalizzazione dei rapporti tra cittadini e Pubblica amministrazione".
Avanti dunque con cashback e digitalizzazione, almeno nei piani grillini. Ormai è chiaro che al contante è stata dichiarata guerra. Il Movimento 5 Stelle spinge per avere indietro la sua creatura, basti pensare alle dichiarazioni del deputato Michele Gubitosa, che addirittura chiede di "fare presto".
Bisognerà però convincere l'ex presidente della Bce ed attuale premier Mario Draghi, che non sembra aver dato segnali di apertura. Giuseppi, tuttavia, appare ben deciso ad andare avanti su questa strada, tanto da essersi lasciato sfuggire affermazioni piuttosto dure nei giorni scorsi: "Non staremo 'zitti e buoni' se si tratta di difendere i nostri valori. Noi siamo leali al governo, ma non abbiamo firmato assegni in bianco. Pretendiamo il rispetto degli impegni".
Quest'oggi l'ex presidente del Consiglio ha voluto rincarare la dose, postando su Facebook il seguente messaggio di avvertimento: "L'evasione fiscale supera i 100 miliardi annui e incide sulle lunghe liste d'attesa nei nostri ospedali, sui servizi ai cittadini, sulle scuole. Eppure strumenti anti-evasione come il Cashback sono stati bruscamente interrotti, eppure alcune forze politiche continuano a strizzare l'occhio agli evasori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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