"Ecco perché sui No Vax ha ragione Berlusconi"

Michele Anzaldi, membro della Commissione di Vigilanza Rai, non ha dubbi: "Sui No Vax Silvio Berlusconi ha detto una cosa sacrosanta"

"Ecco perché sui No Vax ha ragione Berlusconi"

“La rissa è vergognosa per la tivù in generale. Per il servizio pubblico è scandalosa e rende immotivato pagare il canone". Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e membro della Commissione di Vigilanza Rai, non ha dubbi sulla necessità di evitare battibecchi tra novax e vaccinisti sulle reti Rai. E aggiunge: "Non sono solo io a sostenerlo. Oggi lo dice anche Aldo Grasso in maniera ancor più documentata”.

Onorevole Anzaldi, lei ritiene opportuna la presenza di Scanzi nel programma Cartabianca di Bianca Berlinguer?

“È normale che Scanzi, che in campagna elettorale ha fatto da spalla ai comizi di Conte e su cui la Procura di Arezzo ha confermato che ha saltato la fila per fare il vaccino prima di quando avrebbe avuto diritto, continui a fare l’opinionista strapagato in una trasmissione del servizio pubblico? A maggior ragione dopo essere stato protagonista anche di risse e insulti? È evidente, allora, che ha ragione Aldo Grasso: i conduttori e gli autori dei talk cercano scientificamente con una precisa compagnia di giro, peraltro super pagata, di alimentare confusione e pollaio televisivo, pur di fare ascolti. Ma questo che c’entra con la tv pubblica pagata con il canone?”

Crede che vi sia una differenza tra come vengono trattati i novax nelle reti pubbliche e in quelle private?

“L'informazione sta sulle tivù private. In Rai l'informazione generica non c'è più. Sul problema drammatico della pandemia, la situazione è ancora più esasperata. Silvio Berlusconi ha detto una cosa sacrosanta perché su un argomento così altamente scientifico, sconosciuto anche ai normali medici, può parlare solo chi è estremamente competente. Un signore che tutta la vita ha lavorato in banca o nella comunicazione non può, dopo aver letto due articoli il giorno prima, mettersi a discutere con uno scienziato che si informa sui siti istituzionali e che partecipa a congressi internazionali. Dopo le parole di Berlusconi, si vede che l'informazione su Mediaset è cambiata e le trasmissioni sono molto più moderate, si ascoltano gli scienziati e soprattutto non ci urla e gli insulti”.

Ci vuol lasciare un commento sulle nomine Rai di ieri?

Le nomine vanno bene anche se i nomi che girano sono sempre gli stessi. Ma, se mi posso permettere, ieri è stata una tappa fondamentale del riformismo che finalmente arriva in Italia. I nomi sono quelli, ma se continua così passeremo dalle direzioni di rete alle direzioni di genere e, quindi, nel giro di pochi anni passeremo da 10-15 direttori a 5. inoltre, dopo dieci anni che se ne discute, finalmente si è eliminato uno spreco da 6 milioni di euro come quello del tiggì notturno che non è altro che la replica di quello delle 19. Si tratta di un passo concreto verso una riforma della Rai che la mette in sicurezza dal punto di vista economico e dal punto di vista dell'efficienza”.

Quindi si tratta di un passaggio storico?

“Sì, se si va avanti così si può salvare la Rai e questo è avvenuto grazie a una nuova maggioranza, ossia Forza Italia e Lega che, pur esprimendo il direttore della Tgr, ha votato a favore. La più grande riforma degli ultimi 10 anni viene fatta con una nuova maggioranza che vede l'astensione del Pd e del M5S. I Cinquestelle dovevano aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno e, proprio nel momento in cui si doveva bucare questa scatoletta, si sono astenuti. Con questa nuova maggioranza, invece, si possono fare grandi cose. Anzi, mi aspetterei un appello da parte di tutti per chiedere al cdr la revoca dello sciopero del 29. Lo sciopero non ha senso dato che i voti favorevoli sono stati 4 a 3 e, in democrazia, questo deve pur contare”.

Ranucci, Varriale e Magalli. Sono tre casi che possono danneggiare l'immagine della Rai?

“Queste sono vicende che, in parte, fanno parte della vita privata dei singoli. Altre sono in corso di approfondimento. La Rai farebbe bene a chiarire presto e a sanzionare i comportamenti sanzionabili e respingere le accuse false. D'altronde c'è una super-commissione e basterebbe poco per fare una verifica.

Se si fa l'istruttoria interna con i tempi della giustizia, l'azienda muore. Il caso Ranucci va chiarito presto, anche nel suo interesse perché noi siamo garantisti sempre. Un privato una vicenda simile l'avrebbe chiusa in un giorno”.

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