Via in Egitto al Piano Mattei. Apre la prima scuola italiana

Preparerà nelle zone d'origine addetti per il settore turistico. Il ministro Santanchè: "Scommessa vinta"

Via in Egitto al Piano Mattei. Apre la prima scuola italiana
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Formare nei Paesi di origine per poter contare su immigrazione di qualità, favorendo l'integrazione. Creare forza lavoro qualificata, in grado di rispondere alle richieste e agli interessi del nostro sistema produttivo. Creare professionalità che possano lavorare nelle nostre aziende oppure sviluppare occupazione e ricchezza in Egitto. È un giorno importante per la messa a terra del Piano Mattei, il piano strategico per la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati Africani che richiama il nome dell'ex presidente Eni scomparso nel 1962. A Hurghada in Egitto il ministro del Turismo Daniela Santanchè inaugura la Scuola Italiana di Ospitalità «Campus Enrico Mattei».

La struttura punta a sviluppare competenze professionali altamente qualificate nel settore dell'ospitalità, con due specializzazioni: una nella Gestione del Food & Beverage (F&B) e delle attività di cucina, l'altra nella Gestione dell'esperienza dell'ospite nelle attività di ricevimento e sala. «È un momento storico per il comparto turistico in termini di relazioni internazionali tra l'Italia e l'Africa, in un frangente in cui la cooperazione e lo sviluppo sostenibile sono più importanti che mai», ha spiegato Santanchè. «Diamo da oggi un futuro nuovo ai giovani egiziani che potranno ricevere una formazione di alto livello - grazie a docenti e formatori italiani - acquisendo e rafforzando le competenze nel settore del turismo per migliorare così le loro opportunità di lavoro e andare incontro alla richiesta di forza lavoro qualificata, anzitutto in Egitto, ma anche in Italia».

Ma le ambizioni vanno anche oltre: «L'Italia è pronta a esportare modelli vincenti di formazione e professionalizzazione del comparto», ha continuato il ministro. «Vogliamo internazionalizzare la formazione e creare esperti contaminando con il know-how italiano tutta l'area del Mediterraneo. Non solo: questa scuola può essere un ponte per la pace perché il turismo aiuta a conoscersi e diventare amici».

L'Ambasciatore d'Italia Michele Quaroni ha detto di vedere nella scuola un fattore che «contribuirà a rinsaldare i legami economici tra i due Paesi e anche a promuovere percorsi di migrazione controllata verso l'Italia, con ricadute positive per gli operatori dell'industria del turismo da ambo i lati del Mediterraneo».

Giulio Contini Direttore Generale della Scuola Italiana di Ospitalità è entrato invece nel dettaglio dell'attività del nuovo istituto. «Avremo 100 studenti partecipanti, oltre 600 ore di formazione teorico/pratica e useremo la stessa metodologia che applichiamo in Italia e l'alternanza di lezioni dimostrative, laboratori e tirocini.

Con la consapevolezza dell'impatto sociale derivante dall'inclusione dei giovani locali in progetti di formazione e inserimento lavorativo». Nell'occasione Daniela Santanchè ha incontrato il suo omologo egiziano, Sherif Fathy. E in un comunicato congiunto i due ministri si sono detti pronti ad altre opportunità di collaborazione.

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