
Una donna in Australia ha dato alla luce senza saperlo il figlio di un'estranea dopo aver ricevuto il suo embrione dalla clinica di fecondazione in vitro di cui era paziente. L'errore umano, come è stato definito dalla clinica, è stato notato quando a febbraio gli operatori della struttura di Brisbane hanno scoperto che la coppia di neo genitori aveva uno embrione in più in deposito. Il personale ha scoperto che si trattava di un embrione di un'altra paziente che era stato scongelato per errore e trasferito alla donna che ha poi partorito. Lo ha detto in una nota un portavoce della società Monash Ivf, che si occupa di riproduzione assistita. Il bambino frutto di questo errore è nato nel 2024.
«Tutti noi di Monash IVF siamo devastati e ci scusiamo con tutte le persone coinvolte» ha dichiarato l'amministratore delegato Michael Knaap, «continueremo a sostenere i pazienti in questo momento estremamente doloroso». L'«errore umano» è stato commesso «nonostante i rigidi protocolli di sicurezza del laboratorio in vigore» si legge nella nota. La società ha riferito di aver segnalato l'episodio all'autorità di regolamentazione competente nello stato del Queensland. La clinica ha dovuto pagare un risarcimento di 56 milioni di dollari australiani (oltre 30 milioni e 700mila euro).
Monash Ivf ha aperto nel 1971 e riceve pazienti in decine di sedi in tutta l'Australia.L'anno scorso, la società ha risolto una class action intentata da oltre 700 pazienti, senza ammettere alcuna responsabilità, dopo che le sue cliniche avevano distrutto embrioni potenzialmente vitali.
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