Europee, Schlein sogna un listone "tutti dentro": Verdi-Sinistra, Più Europa e forse anche Azione

Idea già bocciata da Base Riformista: "Folle". Conte arruola Pecoraro Scanio

Europee, Schlein sogna un listone "tutti dentro": Verdi-Sinistra, Più Europa e forse anche Azione
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A sinistra il cantiere per le elezioni europee, fissate nella primavera del 2024, è ufficialmente aperto. La segretaria del Pd Elly Schlein ha un obiettivo: tenere il partito sopra la soglia del 20%. E un piano: aprire le liste dei democratici a Fratoianni, Della Vedova, Socialisti e pezzi della Cgil. E magari mettere nel listone anche Carlo Calenda. Un'operazione che dovrebbe portare i dem a essere la prima forza politica dell'opposizione. Dando così il via, nel post Europee, all'alleanza con il M5s dalla posizione di socio di maggioranza. Un piano ambizioso, quello di Schlein, che si scontra però con un altro laboratorio, aperto in questi giorni da Fratoianni e Bonelli. I gemelli rosso-verdi vorrebbero allestire per le Europee una lista una autonoma, richiamando un po' di sinistra radicale ed extraparlamentare. Da De Magistris a Potere al Popolo. Anche in questo caso, però l'operazione politica è vincolata a una soglia: il 4 %. Si tratta del quorum di sbarramento fissato dalla legge elettorale per l'elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo. Alle Politiche il trio Bonelli-Fratoianni-Soumahoro ha centro il 3,6 %. Quindi sono distanti dalla soglia del 4%. Una premessa è necessaria: in Parlamento è in corso una trattativa per modificare la legge elettorale, abbassando la soglia dal 4% al 3%. Una trattativa che procede a rilento e che potrebbe trovare in Elly Schlein il principale ostacolo, infastidita dai partitini che rosicchiano voti e seggi al Pd. Le opzioni per la sinistra di Fratoianni e company sono, dunque, due: tentare la corsa solitaria, rischiando di rimanere fuori dal Parlamento europeo, oppure accettare l'offerta di Schlein, aderendo al listone Pd. Nel mese di ottobre, i gemelli rosso-verdi lanceranno una convention nazionale per sondare il terreno. Entro dicembre sarà sciolto il nodo. Sia chiaro, le porte del Nazareno sono spalancate. In casa Pd si ragiona, non senza malumori, sull'offerta di Schlein fatta a Fratoianni. Un parlamentare vicino alla corrente dell'ex ministro Lorenzo Guerini al Giornale è netto: «Un'idea folle. Facciamo una lista con esponenti politici che poi non entrerebbero nel gruppo S&D». In attesa di una risposta dal «compagno Fratoianni», Schlein si consola con due tasselli al suo listone: i Socialisti e Più Europa. Due formazioni politiche che vedono la soglia del 4 % lontanissima. Occhio a Benedetto Della Vedova, che potrebbe essere il ponte usato da Schlein per attirare nel listone Pd Calenda. Anche il partito di Azione non è sicuro di superare lo sbarramento del 4% dopo lo strappo con Italia Viva. Bisognerà capire l'evoluzione dei gruppi Iv-Azione in Parlamento.

Non è un mistero che Calenda punti a essere il leader (al posto di

Schlein) del campo largo, una battuta che ricorre puntuale nelle chat degli ex Fi passati in Azione. Sul fronte di sinistra Giuseppe Conte è al lavoro per la lista del M5s. Tra le new entry spunta il nome di Alfonso Pecoraro Scanio.

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