Fa strage in un supermercato 20 morti in diretta Facebook

Il massacro di un sergente dell'esercito. Le teste di cuoio ne liberano centinaia. L'assassino rimane sotto assedio

Fa strage in un supermercato 20 morti in diretta Facebook

Chiang Mai (Thailandia) Un sabato di sangue e follia ha sconvolto la città di Korat, nel Nord-Est della Thailandia, dove un uomo ha sparato all'impazzata, uccidendo almeno venti persone e provocando oltre trenta feriti, molti dei quali sarebbero in gravi condizioni.

Secondo quanto riferiscono i media locali, tutto è iniziato alle 15.30, quando un soldato di 32 anni, identificato come il sergente Jakkrapanth Thomma, avrebbe prima freddato tre persone all'interno del campo militare Surathampithak, compreso il colonnello Anantharot Krasae e poi, dopo aver rubato una jeep, armi e munizioni, si sarebbe diretto al centro commerciale Terminal 21, aprendo il fuoco contro i civili. «Il killer ha usato una mitragliatrice e ha sparato a vittime innocenti, provocando molti feriti e morti», ha dichiarato Krissana Pattanacharoen, portavoce della polizia.

In un video pubblicato su internet, si vede il militare che spara a caso prima di entrare nell'edifico. Un altro mostra un incendio all'esterno del centro commerciale, molto probabilmente causato dall'esplosione di una bombola del gas colpita da un proiettile. In un altro filmato ancora un uomo è accasciato al volante di un'auto.

Le cause che hanno spinto il soldato a compiere questa strage sono ancora sconosciute. «Non sappiamo perché l'abbia fatto. Sembra che sia impazzito», ha detto il portavoce del ministero della Difesa Kongcheep Tantrawanit. Forse all'origine dell'assalto la disputa su alcune terre.

Durante il pomeriggio, Jakkrapanth Thomma ha postato diverse foto e video del suo attacco sull'account personale di Facebook. «Sono stanco ora», ha detto davanti alla telecamera del cellulare, mentre indossava elmetto e divisa militare. «Non riesco più a sollevare il dito», ha aggiunto il pluriassassino. E ancora: «Nessuno può sfuggire alla morte». Intorno alle 19.00 l'ultimo post: «Dovrei arrendermi?». Poi il suo profilo è stato bloccato. Facebook in seguito ha confermato di aver rimosso l'account. «I nostri cuori vanno alle vittime, alle loro famiglie e alla comunità colpita da questa tragedia in Thailandia. Non c'è posto per le persone che commettono questo tipo di atrocità, né permettiamo a nessuno di elogiare o sostenere questo attacco», si legge in una nota ufficiale del social network.

Le operazioni delle forze di sicurezza sono partite subito. I reparti speciali dell'esercito e della polizia, compreso il commando «Hanuman» - che nella mitologia Thai sarebbe un'invincibile guerriero - hanno assediato il centro commerciale, dove si è nascosto il killer, e hanno evacuato centinaia di persone. Tutte le strade intorno al Terminal 21 sono state chiuse e Krissana Pattanacharoen, portavoce della polizia, ha consigliato a chiunque di allontanarsi dalle aree di sosta e di rimanere al coperto, seguendo tutte le istruzioni impartite dagli agenti. Le autorità hanno anche portato dalla provincia di Chaiyaphum a Korat la madre dell'uomo, nella speranza che potesse convincerlo ad arrendersi.

«Ci siamo nascosti in un bagno al quarto piano, prima di fuggire al secondo e nasconderci sotto un tavolo di un ristorante per tre ore.

Abbiamo sentito almeno quattro spari prima di vedere alcuni soldati che ci hanno fatto uscire», ha detto una delle persone liberate alla Bbc. Il timore è che l'assalitore, che ha tenuto per diverse ore in ostaggio decine di peron, possa adesso decidere di uscire nascondendosi tra la folla.

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