La festa di Renzi: "Paga Travaglio"

Il compleanno del leader Iv: "Pranzo offerto con i risarcimenti della diffamazione"

La festa di Renzi: "Paga Travaglio"
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Dal nostro inviato a Firenze

Un ricco pranzo offerto da Marco Travaglio. È la boutade, la sorpresa, che Matteo Renzi aveva in serbo per il suo cinquantesimo compleanno. Il riferimento è alle querele vinte dal leader d'Italia viva contro il direttore del Fatto Quotidiano: «Dopo averci diffamato ci ha sfamato: grazie Travaglio. Con quello che ci hai dato per il risarcimento del caso Open ci pago il pranzo e la giornata di oggi a tutti».

La «comunità umana» dell'ex premier si è radunata a Firenze, al Teatro Cartiere Carrara, per stringersi in un abbraccio collettivo. «Next», il nome dell'iniziativa, sta per «ex» presidente del Consiglio ma anche per «futuro». Dopo l'assoluzione sul caso Open, l'obiettivo dei renziani è creare un clima di rivincita. «Iv - dice il leader - è stata stroncata sul nascere da uno scandalo costituzionale». «Un attentato alla libertà parlamentare», sottolinea il fondatore del partito. Il riferimento è all'inchiesta portata avanti dal procuratore Luca Turco, ora in pensione. Un caso finito in un nulla di fatto. Una vicenda giudiziaria durata sei anni che, dicono da Iv, ha tarpato le ali a un mondo politico intero. I più giovani postano Eminem su Instagram: «Guess who's back, back again». «Chi è tornato, tornato di nuovo». Il clima è festoso. C'è anche la famiglia dell'ex premier. L'abbraccio è pure per loro. L'orizzonte politico è un «centro» che guardi però a sinistra. Le iniziative milanesi di Ernesto Maria Ruffini e quella di Orvieto con Paolo Gentiloni, tentativi centristi, margheritini, sono interne al Pd. A Firenze si racconta un'altra storia, ma sempre sotto l'ala del campo largo. «Inutile fare il toto-nomi - dice Renzi al Giornale - altrimenti sembra Indovina Chi». «Se la Meloni dovesse fare la separazione della carriere, noi la voteremo», aggiunge. «Non siamo un'opposizione trinariciuta, la nostra idea è di essere in campo per un centro che non abbia alla propria base una ideologia oppositiva». E ancora: «L'essenziale ora è capire come fare le cose che bisogna fare». La Meloni - Renzi ne è convinto - usa il «divide et impera»: «Ha fatto un accordo sulla Rai con Conte e ora darà la presidenza di una commissione ad Azione. Il problema - chiosa - è che queste cose dovrebbe dirle tutta l'opposizione. Il colmo è che debba dirle solo io». Negli ambienti Iv sono convinti che la maggioranza di centrodestra stia per votare Elena Bonetti, ora in Azione ma ex proprio d'Iv, alla presidenza della commissione sulla denatalità. Per il resto, Renzi, camicia celeste e pantaloni bianchi, gira tra i tavoli, conteso per i selfie. Il menù: paccheri alla cinta senese, pappa al pomodoro, peposo dell'impruneta, vino toscano e gelato artigianale. Nel discorso che precede il buffet, circa mezz'ora di arringa, l'ex premier annuncia l'uscita di un altro libro: «L'influencer». Il leader Iv si propone così come fact checker della presidente del Consiglio.

I toni sono aspri, più duri persino di quelli dei dem: «Cara Giorgia, noi non siamo tuoi sudditi», tuona dal palco l'ex sindaco di Firenze. «Ci davano morti e sempre qua siamo», conclude il festeggiato. La strategia d'Iv è che quello spazio, quello che oggi vale il 2%, sia determinante alle prossime Politiche.

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