Risolto il problema della candidatura in Sardegna, con i tre partiti principali della coalizione di centrodestra uniti nel sostegno a Paolo Truzzu, si cerca di disinnescare il rischio di una navigazione solitaria del Partito Sardo d'Azione. Il partito sardista guidato da Christian Solinas deciderà in queste ore se appoggiare il sindaco di Cagliari.
Salvo colpi di scena dell'ultima ora il PSd'Az metterà da parte le scorie del lungo braccio di ferro e sceglierà di preservare l'unità e dare continuità alla compagine uscita vincente nel marzo 2019. Matteo Salvini ci sta lavorando e sta anche spingendo affinché tutte le parti in causa presentino liste forti e competitive.
È lo stesso Solinas a far capire che la linea è tracciata. «La continuità è un valore in generale e ancora di più dopo questi cinque anni tra i più complessi della storia autonomistica. Al di là della mia persona il progetto è più grande. Nella nostra storia abbiamo sempre messo al centro le alleanze programmatiche, miriamo a conservare i punti programmatici che hanno contraddistinto il governo sardista della regione».
Giovedì sera era arrivato l'appello di Fratelli d'Italia affinché «le forze che compongono la coalizione, sia nazionali che territoriali, possano condividere» la proposta della candidatura di Paolo Truzzu. Intanto Alessandra Zedda, già vicepresidente della Regione e consigliera regionale eletta con Forza Italia, ha ritirato la sua candidatura come indipendente. «Alla luce degli appelli di Paolo Truzzu e della ritrovata unità della coalizione ritengo importante offrire al centrodestra un gesto di generosità e ritirare la mia candidatura a presidente».
La coalizione difende l'operato di Solinas dal punto di vista giudiziario. «Non è stato azzoppato dalla magistratura, perché Fdi, FI e Lega sono partiti garantisti, non prendono decisioni in base alle inchieste», assicura il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa. Forza Italia è sulla stessa lunghezza d'onda. «Io rimango garantista, per me una persona è colpevole soltanto quando viene condannata al terzo grado di giudizio: certo anche l'azione giudiziaria in piena campagna elettorale, insomma...», taglia corto Tajani.
Resta da vedere come la questione sarda si rifletterà sulla composizione delle altre candidature. La Lega ha fatto retromarcia sul sostegno a Solinas, ma attende un passo indietro da parte di Forza Italia in Basilicata. Il partito azzurro, però, ribadisce che non ci sarà un cambio di direzione. «Non è una questione di mercato. La Basilicata è ben governata da Vito Bardi, apprezzato in tutti i sondaggi», ribadisce Antonio Tajani. «Non ci saranno problemi né in Abruzzo, né in Piemonte, né in Basilicata», aggiunge il presidente dei deputati, Paolo Barelli. Il centrodestra «dimostrerà capacità di proposta politica e sarà premiata la sua capacità di governo», dice il leader di Noi moderati Maurizio Lupi. Mentre Adolfo Urso, a Potenza, ricorda che il centrodestra in Basilicata «ha ben governato». Resta da definire e risolvere òla proposta di un terzo mandato per i presidenti di Regione (e non solo). La Lega insiste.
«Spero che la settimana prossima arrivi in Consiglio dei ministri il terzo mandato per i sindaci fino ai 15mila abitanti, perché bisogna solo ringraziare i primi cittadini che fanno i sindaci nei Comuni di 5-6-7-12mila abitanti», afferma Matteo Salvini. Nodi ancora da sciogliere che potrebbero essere discussi in un confronto tra i leader da fissare la prossima settimana.
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