Ultimo giorno da spettatore in tribuna, per Emmanuel Macron, prima di tornare nell'agone. Premier tutto ancora da trovare. Il capo dello Stato aveva decretato «tregua» politica per le Olimpiadi e la cerimonia di chiusura stasera archivierà il lungo stand by. Il consiglio dei ministri previsto per domani è già stato cancellato. Chiamati invece all'Eliseo i membri dell'esecutivo dimissionario, per «ringraziarli» dell'impegno profuso durante i Giochi. Ordini di scuderia: «Parlare di successo» di Parigi 2024. E prepararsi ad affrontare l'ignoto.
Quattro nomi circolano per il dopo Attal a Matignon: Xavier Bertrand (ex ministro della Sanità con Chirac e del Lavoro con Sarkozy), Bernard Cazeneuve (ex premier del socialista Hollande), Jean-Michel Barnier (per un potenziale governo tecnico) e Jean-Louis Borloo. Rosa eterogenea, da destra a sinistra passando per il centro; tutti profili già svuotati dall'appartenenza di partito, modellabili come la maggioranza larga evocata dal presidente il 23 luglio in tv, quando ha chiesto ai partiti di trovare una quadra, limando i distinguo e puntando a un programma di legislatura tra socialisti e neogollisti senza le estreme.
Per Macron non è urgente «distruggere ciò che abbiamo fatto» in questi anni. Ma all'atto pratico i «suoi» deputati hanno già operato intese con socialisti e neogollisti per estrometterli dai posti chiave in Assemblée. Ammettendo «la sconfitta», Macron spiegò: "Nessuno ha vinto». Il nuovo fronte popolare della gauche insiste su Lucie Castets premier: candidatura neppure commentata dal capo dello Stato. Tutto fermo politicamente dal 23 luglio. Per Macron, viaggi vacanze, tappe fugaci e selfie nelle zone olimpiche, col premier dimissionario Attal costretto a supplire all'assenza. Finché non sono iniziate ad arrivare le medaglie degli atleti francesi, pronto a riprendere in mano il pallino decisionale. Una compagine presidenziale non più così compatta dopo le elezioni spera in un premier nominato prima del 25 agosto. Macron aveva parlato di «metà agosto». Altre voci descrivono un presidente pronto a surfare sullo stato di grazia dei Giochi cavalcando l'onda della popolarità fino alle paralimpiadi che termineranno l'8 settembre (inizio il 28 agosto). Finora, Macron si è goduto la tregua. Su X ha aggiunto una parola al motto francese: Fierté, orgoglio, per sfruttare al massimo l'eco internazionale dei Giochi.
Ha dato appuntamento agli atleti transalpini sugli Champs Élysées per il 14 settembre. Ma dal vincere medaglie a costruire una coalizione in grado di scrivere una manovra economica a settembre è tutt'altra gara. Attal guarda a Cazeneuve, il ministro dell'Interno Darmanin a Bertrand.
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