
Gran Bretagna, Francia e Turchia probabilmente forniranno la maggior parte di un potenziale forza di peacekeeping in Ucraina. Al momento la notizia è solo il frutto di un'indiscrezione della Cnn, che cita dirigenti europei. Ma non sembra affatto campata in aria. A confermare indirettamente il piano potrebbero essere proprio le parole del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, secondo cui l'Europa non può restare un «attore globale» senza la Turchia, che costituisce una parte «indispensabile» per la sicurezza europea. Il «Sultano» ha approfittato di un evento ad Ankara con gli ambasciatori per ribadire che l'adesione della Turchia all'Unione europea, il cui processo è da anni in stallo, resta una questione strategica. «Per essere chiari, stabilire una sicurezza europea in assenza della Turchia è inconcepibile», ha detto il leader turco. «In quanto parte inscindibile dell'Europa, consideriamo il processo di adesione all'Unione Europea come la nostra priorità strategica», ha aggiunto. «Diventa sempre più impossibile per l'Europa, che non include la Turchia come meriterebbe, continuare a essere presente come un attore globale», ha concluso.
Dopo lo scontro alla Casa Bianca tra il leader ucraino Volodymyr Zelensky e il padrone di casa Donald Trump e dopo le dichiarazioni del presidente statunitense e del suo vice JD Vance, che descrivono l'Europa come un continente ostile e puntano al disimpegno militare in Ucraina, di giorno in giorno l'Unione europea avanza sul tema della Difesa. È di martedì l'annuncio della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sul piano ReArm Europe, che prevede di mettere insieme 800 miliardi di euro tra risorse nazionali, liberate dalla deroga al Patto di stabilità, e soldi freschi comunitari, presi a prestito dall'esecutivo Ue sui mercati.
«Viviamo in tempi pericolosi, la nostra sicurezza è minacciata in modo serio», ha messo in guardia von der Leyen che ieri ha anche riferito al Parlamento europeo, durante la Conferenza dei presidenti dei gruppi politici, che il piano Rearm Europe avrà come base giuridica l'articolo 122 del Tfue, il Trattato sul funzionamento dell'Unione
europea, per cui non è necessaria l'approvazione del Parlamento europeo. L'articolo in questione prevede una procedura di urgenza, la stessa utilizzata per il fondo Sure, per cui è sufficiente l'approvazione del Consiglio Ue.
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