Un ragazzino di 14 anni è stato ucciso a Parigi per essersi rifiutato di consegnare il suo cellulare a due minorenni di 16 e 17 anni. Lo ha reso noto la procura della capitale francese. L'adolescente, che avrebbe compiuto fra poco 15 anni, era uscito con un amico dall'allenamento di calcio quando è stato avvicinato dai due rapinatori e al suo no, uno degli aggressori gli ha inferto una coltellata alla spalla. Nonostante i tentativi dei medici di salvarlo, il ragazzo è morto ieri verso mezzogiorno.
L'amico che era con la giovane vittima ha prestato i primi soccorsi e aiutato a identificare gli aggressori. Si tratta di due quasi coetanei, nati nel maggio 2007 e nell'agosto 2008, residenti nel 14 arrondissement. Avevano entrambi precedenti penali, compreso un rinvio a giudizio alla fine di ottobre 2024 per rapina, con il divieto di avere contatti tra loro.
Elias, nato nel febbraio del 2010, frequentava l'ultimo anno della scuola media al Collège Montaigne, nel centro di Parigi, ed era un giovane calciatore promettente della squadra PO Football. La tragedia ha riacceso il dibattito sulla criminalità minorile. Il prefetto di polizia di Parigi, Laurent Nuñez, ha evidenziato una «crescente violenza tra i minorenni», e ha anche confermato che i due ragazzi erano conosciuti dalle forze dell'ordine perché avevano già commesso atti simili. Tanto che i poliziotti sono andati a cercarli quasi a colpo sicuro.
Sébastien Chenu, vicepresidente del Rassemblement National, ha invocato una riforma della giustizia minorile: «Bisogna rivedere il
principio dell'attenuante per i minorenni e riconsiderare la maggiore età penale». Chenu ha inoltre proposto di rendere più severe le pene per le aggressioni fisiche: «Se tocchi qualcuno fisicamente, devi finire in prigione».
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