Alessandra Ghisleri, sondaggista italiana e fondatrice di Euromedia Research, fa chiarezza sui risultati dei ballottaggi che hanno visto la sinistra vincere in quasi tutte le grandi città italiane.
La sua analisi parte dal dato sull'astensionismo. Numeri che non la meravigliano minimamente e che al contrario ritiene fosse un "fenomeno atteso" dal momento che i suoi sismografi sono ormai diversi anni che registrano una crescente disaffezione popolare nei confronti della politica. Astensionismo però, sottolinea la Ghisleri intervistata da La Stampa, non significa rifiuto della politica, al contrario, prendendo ad esempio le proteste degli ultimi giorni, spiega: "Direi che le proteste in atto da parte dei No Green Pass segnalino il disagio di un pezzo d'Italia che si sente escluso dal discorso nazionale e vuole invece rientrarvi a tutti i costi". E aggiunge: "Se in una fase c'è disgusto per la politica, non è per sempre".
La fondatrice di Euromedia, inoltre, mette in guardia la sinistra che festeggia i successi nelle grandi città facendo notare a chi già canta vittoria in vista delle elezioni politiche che a questa tornata elettorale si sono espressi 6 milioni di cittadini quando erano chiamati a farlo oltre 12 milioni. E soprattutto che "alle politiche i votanti sono oltre 50 milioni". Non si può pensare di aver vinto senza aver fatto ancora i conti con la provincia "che tradizionalmente è più vicina al centrodestra".
Inoltre, ricorda sempre la Ghisleri: "In queste grandi città, il centrodestra non ha mai davvero sfondato. A Napoli o Milano, il centrosinistra governa da tempo. Lo stesso a Roma, tolta la parentesi di Gianni Alemanno. E poi, certo, ci sono state le "sorprese" Appendino e Raggi. Ma l'Italia- spiega sempre lei- non è fatta di grandi città capoluogo; più dei 12 milioni delle metropoli, pesano soprattutto i 35 milioni delle città di provincia. Attenzione dunque al voto nazionale, che può avere dinamiche molto diverse".
Allo stesso tempo però non si può non vedere come il voto ai ballottaggi sia crollato. La risposta che dà Ghisleri è che, in particolare a Roma, "il clima si è spostato su temi di carattere nazionale" e "non si è parlato di strade o asili nido ma di Green Pass o Recovery Plan". Senza dimenticare, inoltre, le difficoltà del centrodestra nello scegliere i candidati.
A chi le chiede se avere un governo tecnico con Mario Draghi e un solo partito all'opposizione, Fratelli d'Italia, possa aver influenzato il dato sull'astensionismo risponde: "Non direi.
Però questo premier ha posto all'elettore un confronto interessante. La differenza con una figura d'eccellenza quale è il nostro presidente del Consiglio. Il confronto, credo, ha portato molti a fare le debite valutazioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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