Giorgia volta già pagina. È il momento del G7 con l'agenda del mondo

Da giovedì a domenica la premier guiderà il summit a Borgo Egnazia

Giorgia volta già pagina. È il momento del G7 con l'agenda del mondo
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C'è un punto nello scacchiere europeo che il premier Giorgia Meloni ha segnato da mesi. Le coordinate G7 portano in Puglia, esattamente a Borgo Egnazia, tra Fasano e Savelletri. Da giovedì a domenica sarà lei a dettare l'agenda dei grandi del mondo (Papa compreso) quando gli esiti del difficilissimo risiko europeo saranno più chiari, o forse no.

Il borgo pugliese è già blindatissimo, dalle spiagge ai cieli. A ricevere i leader sarà il presidente Sergio Mattarella il 13 giugno sera in una cena ufficiale al castello svevo di Brindisi, davanti al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e al presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ci sarà l'Onu con Antonio Guterres, l'Fmi, la Banca mondiale, l'Ocse e la troika del G20 - Brasile, India, Sudafrica. I temi in discussione saranno tantissimi: si parte dai dossier economici, dalla competitività con la Cina al libero mercato con un focus sull'Indopacifico. Sul tavolo c'è naturalmente la ricostruzione dell'Ucraina (di cui si discute già oggi a Berlino, presente Antonio Tajani) alla presenza di Volodymyr Zelensky proprio giovedì, al quale i Sette Grandi ribadiranno sostegno politico e militare, in vista della conferenza per la pace in Ucraina in Svizzera prevista dopo il G7.

C'è anche da riscrivere il futuro della Nato, assieme alla contemporanea riunione dei ministri della Difesa a Bruxelles, ma anche e soprattutto si parlerà del conflitto in Medio Oriente, partendo dall'accordo delineato da Joe Biden nei giorni scorsi per il cessate il fuoco immediato.

Si parlerà anche del difficile rapporto tra clima ed energia, ma anche del futuro delle aziende europee (come l'automotive o il manufatturiero) fino alla sicurezza alimentare, senza dimenticare il ruolo di cerniera del nostro Paese con le nazioni in via di sviluppo e le economie emergenti, in particolare con il continente africano (ci saranno anche Turchia, Algeria, Tunisia, Giordania, Argentina e Arabia Saudita), con un focus sull'immigrazione che non potrà prescindere dall'intesa con l'Albania che tanto ha fatto infuriare la sinistra europea e le Ong che lucrano sui mercanti di uomini, ma anche in un'ottica di partenariato paritario, vale a dire l'approccio all'italiana sul modello del Piano Mattei, in nome del «diritto a non emigrare» che tanto sta a cuore a Palazzo Chigi e senza trascurare un dialogo con l'America Latina.

Il futuro si chiamerà intelligenza artificiale, la più grande sfida tecnologica e antropologica. La battaglia sulla governance rischia di trasformare una grande opportunità per incidere sugli equilibri globali in un'ennesima distorsione sul mercato del lavoro in Occidente ma non solo. È qui che, inaspettatamente, proprio il Pontefice e la Santa Sede possono dare un contributo decisivo per l'algoretica, ovvero dare un'etica human centric agli algoritmi. Per la prima volta nella storia Papa Francesco interverrà nella sessione Outreach, aperta anche ai Paesi invitati e non solo ai membri del G7, il suo discorso contribuirà alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all'intelligenza artificiale.

«La presidenza italiana del G7 intende valorizzare questo percorso promosso dalla Santa Sede, portarlo all'attenzione degli altri leader in occasione del Vertice in Puglia», ha già detto la Meloni. Che sa di poter scrivere una pagina di Storia.

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