Da Bruxelles a Canicattì. Passando per Scampia. Il capo dei Cinque stelle Giuseppe Conte sogna un'Europa di «divanisti» e «fannulloni» pagati dallo Stato. L'ex inquilino di Palazzo Chigi scopre le carte a due mesi dalle Europee. «Votateci e non lavorerete un giorno», è lo slogan che i Cinque stelle preparano per il voto di giugno. La proposta di un reddito di cittadinanza europeo - che l'ex premier grillino lancia da Napoli è anche la condizione di partenza per l'ingresso del M5s nel gruppo dei Socialisti europei nella prossima legislatura. E non è un caso che Conte abbia scelto la Campania, la regione che detiene il primato in Italia dei percettori di reddito di cittadinanza, per rilanciare la battaglia sul sussidio di Stato.
I numeri parlano chiaro. Nella tabella Eurostat, aggiornata al settembre 2022, la Campania è la terra con il numero maggiore di famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza: su 5,6 milioni di abitanti, ci sono 236.973 famiglie che hanno ricevuto l'assegno a luglio (che salgono a 256.986 se si aggiungono quelle con la pensione di cittadinanza), per 628mila persone interessate. C'è un dettaglio però: in numerosi casi i soldi finiti nelle tasche di spacciatori e delinquenti. Una miniera di voti per il M5s, che alle ultime politiche si è piazzato, proprio in Campania, come primo partito. «Noi ci batteremo per porre rimedio ai danni fatti dal governo Meloni. A livello europeo, porteremo avanti un reddito europeo di cittadinanza e, grazie a Dio, a livello europeo non comandano Meloni e i suoi amici Orban, Abascal e Zemmour», dice Conte, intervenendo con l'ex presidente della Camera Roberto Fico a Napoli alla presentazione di una proposta di legge regionale per l'introduzione di un sussidio a livello locale.
Lo scenario ipotizzato dall'avvocato di Volturara è chiaro: una maggioranza con i Socialisti di Schlein e Sanchez in Europa per obbligare, da Bruxelles, tutti gli Stati ad adottare la misura grillina.Dal fronte della maggioranza il capogruppo Fdi Tommaso Foti non usa giri di parole: «Campagna elettorale che vai, slogan populista e appassito che trovi».
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