Basta con la sostituzione immediata dei beni: la Commissione europea propone il diritto alla riparazione e mette (definitivamente?) fine all'era dell'usa e getta. Che ha alimentato il consumismo dagli anni Ottanta creando un equilibrio economico che ha sempre fatto leva sul nostro desiderio di «nuovo» e su un'offerta di mercato immensa, sempre rinnovata.
D'ora in avanti ciò che si rompe deve poter essere riparato, sia in garanzia che fuori, salvo costi superiori alla sostituzione. E l'operazione dovrebbe generare risparmi per oltre 15 miliardi di euro per i produttori e 176 per i consumatori. «Le nuove norme comporteranno risparmi per i consumatori e sosterranno gli obiettivi del Green deal europeo riducendo, tra l'altro, i rifiuti.
Negli ultimi decenni, la sostituzione è stata spesso privilegiata rispetto alla riparazione ogni volta che i prodotti diventavano difettosi e sono stati dati incentivi insufficienti ai consumatori per riparare i propri beni alla scadenza della garanzia legale», spiega l'esecutivo europeo.
La proposta renderà quindi più semplice ed economicamente vantaggioso per i consumatori riparare anzichè sostituire i beni. Inoltre, secondo Bruxelles, una maggiore domanda si tradurrà in una spinta al settore delle riparazioni, incentivando nel contempo produttori e venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili. La proposta odierna garantirà che un maggior numero di prodotti venga riparato nell'ambito della garanzia legale e che i consumatori dispongano di opzioni più semplici ed economiche per riparare prodotti tecnicamente riparabili (come aspirapolvere o, presto, tablet e smartphone) fuori garanzia.
La direttiva attuale sulla vendita di beni prevede che per un periodo di due anni, un consumatore può richiedere al venditore di riparare o sostituire gratuitamente un bene in caso di difetti dovuti alla non conformità del bene. In base alle nuove regole, quando la riparazione è più economica o di pari costo, i venditori dovranno invece provvedere alla riparazione gratuita come rimedio, entro un tempo ragionevole e senza alcun inconveniente per il consumatore. Fuori dalla garanzia, i produttori di beni soggetti a requisiti di riparabilità, come televisori o lavastoviglie, saranno obbligati a riparare un prodotto per 5-10 anni dopo l'acquisto (a seconda del tipo di prodotto), a meno che ciò non sia impossibile (ad esempio, se i prodotti sono danneggiati in modo tale da rendere tecnicamente impossibile la riparazione).
Le nuove norme aiuteranno i consumatori a trovare servizi di riparazione adeguati, ad esempio attraverso piattaforme nazionali di riparazione online in cui i consumatori possono facilmente trovare un riparatore in base a diversi criteri di ricerca,
come la posizione. Sarà inoltre sviluppato uno standard europeo di riparazione per aiutare a identificare i riparatori che si impegnano a fornire un servizio di qualità superiore, ad esempio per quanto riguarda la durata.
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