Il sangue ovunque. Quei corpi sfregiati, seminudi, riversi per le strade come in una scena di guerra. Oggi è Nizza, ieri Dacca, ancora prima Istanbul. Ma le scene si ripetono e anche quelle immagini agghiaccianti. Il dovere di cronaca ci impone di mostrarle, cercando di non urtare la sensibilità dei lettori. Ma più si moltiplicano gli atti di terrorismo, più ci si interroga se davvero non si possa fare a meno di mostrare quelle foto, per evitare di fare un regalo ai terroristi, per non scioccare chi ci guarda. e per non rischiare l'assuefazione a questa galleria dell'orrore. Di seguito un dibattito che riteniamo utile e che interroga l'intero mondo dei mass media. Che non può perdere, tuttavia, di vista come nell'era di Internet, dei social media e dei telefoni cellulari ogni lettore, ogni testimone si trasforma in un reporter e di come sarebbe difficile fermare la macchina delle immagini dell'orrore.
Perché no di Stefano Zecchi
Siamo assuefatti all'orrore. E così amplifichiamo solola propaganda dei terroristi
Perché sì di Luigi Caramiello
La verità va guardata in faccia. Contro un nemico disumano rinunciamo al nostro pudore
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