Dal momento in cui i non ben informati abitanti di Washington sostengono alle cene di partito che una rielezione di Trump potrebbe essere l'ultima elezione presidenziale degli Stati Uniti, e dopo che il vicepresidente Harris ha effettivamente affermato che l'obiettivo di Trump è quello di abolire la Costituzione, non sorprende che qualcuno tenti di assassinare l'ex presidente per salvare la Repubblica americana.
È perfettamente possibile, ovviamente, che l'aspirante assassino Thomas Matthew Crooks, prontamente ucciso da un cecchino dei servizi segreti, potesse avere anche motivazioni diverse: basti pensare che John Warnock Hinckley Jr cercò di assassinare il presidente Ronald Reagan il 30 marzo 1981 per attirare l'attenzione dell'attrice Jodie Foster, di cui era infatuato. Indipendentemente dalle reali motivazioni dell'aspirante assassino, ciò che è accaduto dovrebbe indurre a un penoso ripensamento degli oppositori di Trump che, di fronte alla difficile situazione di Biden - dettata dalla sua età avanzata -, hanno reagito lanciando le accuse più selvagge contro lo stesso Trump, invece di limitarsi a critiche legittime.
L'ultima di queste accuse è che Trump intende applicare punto per punto l'assai elaborato Progetto conservatore 2025 della Heritage Foundation, una volta entrato in carica. Nel momento in cui Trump ha affermato di non sapere nulla del Progetto 2025, è stato prontamente accusato di essere un bugiardo, senza che fosse contemplata l'assoluta improbabilità che Trump possa seguire un piano dettagliato, invece di seguire il proprio istinto, come ha sempre fatto e sempre farà.
Non sono le pagine scandalistiche che devono cambiare il modo in cui raccontano
questa campagna presidenziale, ma quelle di New York Times e Washington Post che devono smettere di dipingere Trump come un potenziale Hitler, da fermare con ogni mezzo, compresi i proiettili sparati da Thomas Matthew Crooks.
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