I pm: "Alex Marangon picchiato a morte prima di annegare"

Il barman sarebbe stato aggredito con un oggetto contundente e poi finito in acqua. Il giallo delle 3 ore di buco nella ricostruzione

I pm: "Alex Marangon picchiato a morte prima di annegare"
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Sfuma del tutto l'ipotesi della caduta per spiegare la morte di Alex Marangon, il 25enne veneziano trovato senza vita martedì su un isolotto nel fiume Piave, a Vidor, in provincia di Treviso.

La Procura della città, abbandonando l'iniziale cautela, ha aperto un fascicolo ipotizzando l'omicidio volontario. Il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, sembra non avere più dubbi sul fatto che il giovane barman sia stato picchiato duramente prima di morire. L'inchiesta, al momento contro ignoti, deve fare luce su quello che è accaduto domenica scorsa durante la festa con un rituale sciamanico che si è svolta all'abbazia a Santa Bona a Vidor, nel Trevigiano, dove Alex avrebbe assunto della ayahuasca, un potente allucinogeno usato dagli sciamani. Dopo il rito il ragazzo è scomparso ed è stato trovato morto due giorni dopo.

In un primo momento si era pensato ad un incidente o ad un suicidio, piste spazzate via dall'esito dell'autopsia che ha rilevato numerose ferite alla testa, verosimilmente inferte con un corpo contundente, e un'emorragia interna polmonare che gli ha fatto perdere molto sangue, incompatibile con una caduta violenta. Escluso, quindi, che Alex - magari fuori controllo per le sostanze assunte - sia volato giù da un terrapieno alto una decina di metri che si erge sul fiume.

Tutti gli accertamenti sul caso si concentreranno adesso da quella profonda lesione in testa che, per le caratteristiche riscontrate, è stata appunto causata da un corpo contundente. Gli avvocati della famiglia della vittima, Stefanno Tigani e Nicodemo Gentile, hanno chiesto agli inquirenti di trovare al più presto il responsabile del delitto. Nella ricostruzione di quella sera, a dir loro, ci sarebbe un buco di tre ore. Per questo i magistrati sentiranno tutti i partecipanti al rito che prevedeva l'assunzione di ayahuasca.

Chi ha colpito il barista e perché? La morte - è stato stabilito dal medico legale - è sopraggiunta per asfissia terminale da annegamento in un soggetto che aveva già subìto gravi lesioni traumatiche in varie parti del corpo. L'ipotesi più probabile, secondo i magistrati, è che Alex sia stato aggredito violentemente con qualche oggetto e dopo sia finito in acqua, già in condizioni gravissime, dove è annegato.

Gli esami

tossicologici diranno in quali condizioni fosse il barman prima di morire, se era davvero sotto l'effetto psichedelico della tisana a base di ayahuasca e diverse piante amazzoniche che potrebbero avergli alterato i sensi.

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