Così il caso Gregoretti cambia le carte in tavola sui migranti

La sentenza di oggi potrebbe avere ripercussioni anche sull'operato del governo Draghi, mentre l'avvocato Giulia Bongiorno si è detta adesso ottimista in relazione al processo Open Arms

Così il caso Gregoretti cambia le carte in tavola sui migranti

Matteo Salvini, poco dopo la pronuncia del giudice, ha messo le mani avanti: “Non sfrutterò questa sentenza per far pressione sul governo sull'immigrazione”. Ma è chiaro che il non luogo a procedere stabilito oggi a Catania sul caso Gregoretti avrà dei riflessi sulla politica migratoria dell'esecutivo di Draghi. Così come è possibile ravvisare dei collegamenti sul caso Open Arms, altro procedimento in corso in Sicilia contro Salvini.

I risvolti sul governo

L'archiviazione per Salvini è arrivata in una fase molto delicata per la questione migratoria. Negli ultimi giorni Lampedusa è andata profondamente in crisi, sono stati migliaia gli immigrati arrivati soprattutto con sbarchi autonomi.

Un contesto che ha messo profondamente in difficoltà il governo Draghi. Al suo interno la maggioranza ha dovuto fare i conti con posizioni radicalmente opposte tra la Lega e il Pd. Quest'ultimo ha offerto sponde politiche alle Ong. Enrico Letta ha indossato la felpa di Open Arms, ha parlato di valori non negoziabili in riferimento all'accoglienza e ha proposto di trasformare la missione Irini in una missione di salvataggio.

Salvini invece ha invocato i suoi provvedimenti presi quando era ministro, tra cui la stessa chiusura dei porti agli sbarchi di migranti per la quale fino ad oggi è stato indagato sul caso Gregoretti. E per la quale subirà a breve un processo sul caso Open Arms. Chiaro quindi che la fine definitiva dal primo dei due procedimenti, potrà comunque essere rivendicata dal leader del carroccio.

Ai giornalisti che lo aspettavano davanti l'aula bunker del carcere di Catania, Salvini ha dichiarato di non voler sfruttare questa sentenza per imprimere il suo input all'esecutivo: “L'unica pressione che farò – ha affermato – riguarderà la riapertura e la ripresa del lavoro”, con riferimento ai prossimi provvedimenti sull'emergenza coronavirus.

Al tempo stesso però, in un altro passaggio dell'intervista, Salvini è stato molto chiaro: “La sentenza di oggi dice che un ministro che ha difeso i confini dell'Italia ha fatto semplicemente il suo dovere – sono state le sue frasi – Sono contento e ribadisco che se e quando gli italiani torneranno a votare ed a restituirmi responsabilità di governo, farò esattamente la stessa cosa”.

Un po' come dire, per l'appunto, che non solo la sua linea politica nell'estate in cui era ministro ha funzionato ma che non ha comportato alcun reato. E, di conseguenza, potrebbe essere possibile adesso riprenderla. Se già nei giorni scorsi Salvini ha più volte rivendicato il suo operato, dichiarando che con la sua strategia gli sbarchi erano diminuiti, dopo oggi il leader della Lega potrebbe bussare con più forza alla porta di Mario Draghi.

Quest'ultimo da settimane prova a trovare una sintesi tra Lega e Pd. Ma non sarà semplice: il carroccio accelererà nel chiedere nuove misure contro gli sbarchi, i dem invece alzeranno ulteriormente le barricate.

Il collegamento con il caso Open arms

Con riferimento invece all'altro procedimento in corso in Sicilia, l'avvocato difensore Giulia Bongiorno non ha dubbi circa l'importanza della sentenza di oggi: “In questa sentenza c’è anche il caso Open Arms, tenetene conto – ha dichiarato – È una sorta di processo matrioska. Questo giudice è stato estremamente rigoroso ed attento perché fin dalle prima udienza ha voluto non giudicare in maniera superficiale, ha acquisito una serie di testimonianza fondamentali. Questo significa che questa è una sentenza emessa dopo un’analisi dettagliata di quello che e successo”.

“Quindi – ha proseguito il difensore di Salvini – non abbiamo avuto un Gup che si è voluto levare il pensiero di un processo, ma un Gup che ha voluto analizzare. Questo è stato un vero e proprio processo, approfondito analitico, coi testimoni. siamo estremamente soddisfatti”.

Dopo il pronunciamento del Gup di Catania, è emerso maggiore ottimismo quindi sul caso Open Arms: “Produrremo le motivazioni e il dispositivo di Catania nel processo di Palermo – ha infatti concluso Giulia Bongiorno – Sono due procedimenti gemelli dal punto di vista tecnico. In entrambi i casi si decide sul periodo di tempo in cui i migranti sono stati lasciati sulle navi in attesa di un accordo sul ricollocamento”.

Sul caso Open Arms Matteo Salvini il 17 aprile scorso è stato rinviato a giudizio. Il processo dovrebbe iniziare subito dopo l'estate.

Telefonata tra Salvini e Berlusconi

Fonti della Lega hanno anche parlato di una conversazione telefonica tra Matteo Salvini e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. La chiamata è avvenuta poco dopo la notizia della sentenza emersa da Catania.

Il colloquio tra i due è stato definito "affettuoso": "Fino a questo momento - hanno fatto sapere fonti del carroccio sull'AdnKronos - Salvini ha ricevuto molte telefonate o messaggi di solidarietà, anche per le minacce dopo la posizione della Lega a sostegno di Israele e della pacifica convivenza fra i popoli in quella terra martoriata: tra gli altri hanno contattato l'ex ministro dell'Interno Giorgia Meloni, Virginia Raggi, Antonio Tajani, Guido Bertolaso, sindaci e governatori, uomini e donne di legge, di Chiesa, d'impresa e di cultura".

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