Fabio Marchese Ragona
Tolleranza zero, questa volta anche contro i vescovi che coprono i preti pedofili: Papa Francesco ha deciso, saranno rimossi dal loro incarico. Con un documento intitolato «Come una madre amorevole», Bergoglio, lancia l'ennesimo avvertimento agli alti prelati a capo di diocesi o di istituti religiosi, che da questo momento, grazie ad una nuova procedura, saranno cacciati in caso di negligenza su casi di abusi sui bambini.
Dopo un anno di studio delle proposte fatte al Papa dalla Pontificia Commissione per la tutela dei minori, presieduta dal cardinale Sean Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston (la diocesi su cui indagò il team «Spotlight», portando alla luce centinaia di casi di preti pedofili), Francesco ha dato il via libera, con la sua firma, alla pubblicazione di un «Motu Proprio» che rafforza le norme anti-insabbiamento dei casi di pedofilia nella Chiesa. D'ora in poi i casi saranno esaminati da quattro dicasteri vaticani competenti in materia e la decisione finale sulla rimozione del vescovo (che potrà ovviamente difendersi) spetterà direttamente al Papa che sarà affiancato e consigliato da un nuovo organismo, un Collegio di giuristi composto da cardinali e vescovi. Si parla di un rafforzamento delle norme, perché già dal 1983 il Codice di diritto canonico prevede la rimozione dei vescovi negligenti; come ha spiegato Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, infatti «non si tratta di una nuova legge, ma di una nuova procedura». Da notare due punti: la mancanza di diligenza può esserci anche «senza grave colpa morale» da parte del vescovo. Nel caso di abusi su minori «è sufficiente che la mancanza di diligenza sia grave», mentre negli altri casi richiede mancanza di diligenza «molto grave».
Il nuovo documento papale è formato da cinque articoli e stabilisce che «in tutti i casi nei quali appaiano seri indizi», la competente congregazione della Curia Romana (Congregazione per i Vescovi, per le Chiese Orientali, per l'Evangelizzazione dei Popoli o per gli Istituti di Vita Consacrata) avvierà un'inchiesta i cui risultati saranno poi presentati al Pontefice.
Sia Benedetto XVI che Francesco hanno in più occasioni chiesto scusa per gli abusi commessi dai sacerdoti e soprattutto, aveva detto Bergoglio nel 2014, «Chiedo scusa per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa che non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce di abuso presentate da familiari e da coloro che sono stati vittime di abuso».
«Da oggi i vescovi non potranno più fare i negligenti» dice al Giornale Don Fortunato Di Noto, il prete siciliano anti-pedofili e fondatore dell'Associazione «Meter».
«Da oggi dobbiamo imparare ad ascoltare chi bussa alle nostre porte, chi è nel dolore, chi è stato abusato; serve giustizia per chi ha subito questi gravi atti. Mi sento di dire che ormai non si torna più indietro, la Chiesa italiana e non solo adesso dovrebbe iniziare a pensarci di più e a fare di più, serve un piano pastorale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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