Islam e antisemiti votano ultrasinistra

L'80% dei musulmani ha scelto Mélenchon. Il nodo Gaza fa lievitare i consensi

Islam e antisemiti votano ultrasinistra
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Prima del voto una donna indossa l'hijab e solleva in piazza un pezzo di cartone con una scritta in pennarello. «Musulmana francese e velata - recita la frase - se non ti piaccio sei invitato a lasciare IL MIO PAESE» in maiuscolo. L'Islam ha «vinto» le elezioni in Francia con l'exploit del tribuno rosso del Fronte popolare Jean-Luc Mélenchon. E in Italia potrebbe ripetersi lo stesso copione. Il 62% dei musulmani aveva già scelto alle europee il suo partito, France insoumise, Francia ribelle. Ancora prima, alle presidenziali del 2022, il 69% degli islamici votò per Mélenchon. La chiamata alle urne contro i barbari lepenisti e nove mesi di conflitto a Gaza hanno aumentato ancor più i suffragi islamici a favore dell'estrema sinistra che va a braccetto con l'Islam. Alexandre Del Valle, professore di geopolitica all'Ipag Business School di Parigi-Nizza, esperto di radicalismo musulmano, ha dichiarato in un'intervista alla Bussola quotidiana che l'estrema sinistra «si è presentata come il baluardo dell'odio a Israele e dell'antisionismo: oggi, l'80% del voto musulmano è di Mélenchon».

Danièle Obono, eletta al primo turno con Francia ribelle, aveva definito Hamas «un movimento di resistenza» dopo l'attentato del 7 ottobre. Nel 2017 considerava compagna la saggista Houria Bouteldja, accusata di antisemitismo, che ha esaltato il terrorista islamico Mohammed Merah, responsabile della strage di Tolosa. Anche Raphaël Arnault, educatore di Lione, è stato eletto parlamentare nonostante sia schedato nelle famose fiche S del controterrorismo per le manifestazioni violente con movimenti anti razzisti. Sébastien Delogu algerino e mezzo italiano, ex ambulante di Marsiglia, eletto nel 2022 con France insoumise è stato sospeso due settimane per avere sventolato la bandiera palestinese in Parlamento. La pasionaria, che ha attirato i voti islamici, è Rima Hassan Mobarak sbarcata all'Europarlamento. Palestinese di Aleppo era stata convocata dalla polizia in aprile con l'accusa di apologia del terrorismo dopo avere sostenuto che l'attacco stragista in Israele del 7 ottobre era legittimo.

Il vero attira voti islamici è Mélenchon che una volta diceva del velo: «Perché Dio dovrebbe interessarsi a uno straccio in testa». Poi cambia radicalmente e si scaglia contro la legge del presidente Emmanuel Macron, che argina il dilagare dell'Islam nel pubblico. Il tribuno rosso inizia a firmare gli appelli contro l'islamofobia, che aveva respinto in passato, e sfila con discusse organizzazioni musulmane. La deriva anti israeliana è totale e prima delle elezioni bolla come falso l'aumento del 300% di atti antiebraici registrati dal ministero dell'Interno nel primo trimestre dell'anno. Mélenchon cavalca l'odio antisemita e seduce le banlieue, sempre più nelle mani dei Fratelli musulmani.

Aly Diouara, originario del Gambia, è un altro deputato appena eletto di Francia ribelle, che faceva paura agli stessi comunisti del Fronte popolare, ossessionato da «sionisti, bianchi e borghesi». Il suo bersaglio preferito è il socialista Raphaël Glucksmann, che ha aderito al Fronte anti destra, ma è figlio di un filosofo ebreo.

I commenti della sinistra in Italia sul successo del Fronte popolare fanno temere un simile deriva filo musulmana in salsa woke, che è già in atto. A Milano e altre città gli islamici sono già alleati del Pd. L'ex rettore e sindaco di Udine, Furio Honsell, aveva come candidata nelle file di Open una giovane di famiglia palestinese che stenta a condannare Hamas. A Monfalcone, dopo la marcia degli 8mila musulmani per il braccio di ferro sulla moschea, Honsell arringava la folla islamica, con in prima fila una sfilza di donne velate, alcune con il burqa nero. «Siete voi che portate la ricchezza in questa regione - diceva - Siete voi il futuro del nostro paese».

Al suo fianco accolta con applausi da star, Cristiana Morsolin, ex candidata sindaco appoggiata da grillini e Pd, oltre all'Anpi e alla Cgil scuola. Dalla Francia, Del Valle spiega alla Bussola quello che potrebbe accadere, fra non molto, in Italia: «Con Mitterrand votavano non più di 500 mila musulmani. Oggi votano in 5 milioni. Il muslim vote decide le elezioni».

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