Kiev: "Abbiamo basi in Russia". Mosca incendia i campi minati

Gli attacchi con i droni partiti da oltreconfine, l'Armata rossa replica col terrore. Dagli Usa munizioni all'uranio impoverito

Kiev: "Abbiamo basi in Russia". Mosca incendia i campi minati
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Alle due guerre che si combattono in Ucraina da oltre un anno, quella sul campo e quella fatta di parole, se ne è aggiunta una terza. È già stata ribattezzata «Game of Drones», scimmiottando una celebre serie tv, ma l'ultimo sviluppo del conflitto è quello che al momento sta dando i risultati più importantii e che, almeno in parte, potrebbe alla fine risultare decisivo. Perché gli importanti colpi portati a segno dall'esercito di Kiev, che grazie ai velivoli senza pilota ha danneggiato diversi aerei russi a Pskov, 700 km dal confine ucraino, hanno avuto anche l'effetto di mettere in allerta il Cremlino, evidentemente incapace di far fronte alle minacce che arrivano dal cielo. Non solo. Altri due fattori sembrano poter giocare a favore dell'Ucraina. L'intelligence militare infatti sostiene che l'attacco a Pskov sia stato effettuato non con la partenza dei velivoli dall'Ucraina bensì dal territorio russo. «I droni utilizzati per attaccare la base aerea Kresty di Pskov sono stati lanciati dalla Russia», ha detto Kyrylo Budanov, facendo intendere di avere a disposizioni basi oltreconfine o, quantomeno, di sapere come e quando infiltrarsi all'interno del nemico. Ma non è tutto. Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa Oleksiy Danilov ha detto apertamente che le forze armate ucraine saranno in grado di colpire obiettivi sul territorio della Russia fino a una distanza di 1.500 chilometri. «L'uso dei droni si sta sviluppando in modo molto potente nel nostro Paese per attirare un gran numero di aziende private», ha detto. Forse queste parole arrivano sulla scia dell'entusiasmo per le operazioni di successo, ma facendo due più due sembra proprio che l'immediato futuro porto a un'intensificazione di questo tipo di attacchi. Le cui conseguenze sono in buona parte misteriose, visto che la Russia, senza dubbio, cercherà il modo di replicare. E non certo a parole.

Ma nel frattempo, la guerra sul campo non si ferma, anzi. La controffensiva ucraina, specie nel Sud del Paese, continua a progredire. Secondo l'intelligenice britannica spiega che, impegnandosi nella difesa a Sud, i russi rischiano di dividere le proprie forze nel tentativo di impedire uno sfondamento ucraino. Al punto che una delle strategie portate avanti sarebbe al limite, se non oltre, del crimine di guerra. Il New York Times infatti riporta che i russi hanno iniziato a dare fuoco ai campi minati in Ucraina, che loro stessi hanno creato, per colpire gli sminatori di Kiev. Secondo il quotidiano Usa, «cospargono un pascolo pieno di mine con un agente infiammabile. Una volta che gli ucraini si mettono al lavoro per liberare un varco, i russi lanciano una granata da un drone, innescando un mare di fuoco ed esplosioni». Ma a breve, le forze ucraine potranno contare su nuove e potenti munizioni. Dopo quelle fornite da Londra, anche l'amministrazione Biden invierà a Kiev le controverse munizioni perforanti contenenti uranio impoverito. Si tratta di munizioni standard che equipaggiano i carri armati americani Abrams, attesi in Ucraina nelle prossime settimane e fanno parte di un nuovo pacchetto di aiuti militari tra i 240 e i 375 milioni di dollari che sarà presentato la prossima settimana. Gli stessi proiettili per cui la Russia grida allo scandalo e all'escalation, sebbene li utilizzi fin dall'inizio del conflitto, peraltro anche su obiettivi civili.

Nel mirino degli attacchi ucraini, sul fronte di terra, restano sempre le vie di comunicazione verso la Crimea. Il ministero della Difesa russa ha comunicato di aver neutralizzato tre droni marini lanciati contro il ponte di Kerch, fondamentale per la logistica verso la penisola. Mentre il presidente ucraino Zelensky conferma i passi avanti del suo esercito. «Stanno andando avanti, malgrado quello che tutti dicono. Stiamo facendo progressi e questa è la cosa più importante. Siamo in movimento», ha detto.

In particolare, grande importanza riveste la conquista del villaggio meridionale di Robotyne, con le truppe di Kiev adesso in marcia verso Verbove, nel Sud-Est. Un fronte apertissimo. Come quello del cielo. Per una guerra che sembra sempre più lontana dall'arrivare a una conclusione.

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