A Lampedusa anche don Ciotti: "Sostengo l'equipaggio della Mare Jonio"

Il fondatore di Libera incontra l'equipaggio della Mare Jonio presente a Lampedusa: "Salvate il senso di umanità", afferma il fondatore di Libera. Intanto a 15 miglia dall'isola vi è la nave Sea Watch 3

A Lampedusa anche don Ciotti: "Sostengo l'equipaggio della Mare Jonio"

Continuano le indagini a Lampedusa sul nuovo caso, il secondo in pochi mesi, che riguarda la nave Mare Jonio: l’isola più grande delle Pelagie torna così al centro delle vicende inerenti l’immigrazione, considerando che a 15 miglia dal suo porto vi è la nave Sea Watch 3 con altri migranti a bordo.

E mentre i Pm della procura di Agrigento procedono con le verifiche, sull’isola nelle scorse ore approda anche Don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Lo si legge in un lancio dell’agenzia Agi, secondo cui il fondatore dell’organizzazione si troverebbe a Lampedusa proprio per incontrare l’equipaggio della Mare Jonio.

Come si ricorderà, nei giorni scorsi la nave dell’Ong Mediterranea Saving Humans arriva sull’isola con alcuni migranti recuperati non lontano dalle coste libiche e, subito dopo, viene posta sotto sequestro in seguito ad un’informativa della Guardia di Finanza.

L’equipaggio non è in stato di fermo, ma deve rimanere a disposizione degli inquirenti a Lampedusa. Ed è forse per questo che don Ciotti, tra i più critici sulla linea politica adottata dal governo fortemente contraria all’ingresso di navi Ong nei porti italiani, raggiunge l’isola: così come dichiarato alla stampa, “sono qui per far sentire il sostegno di tante realtà, per essere a fianco alla Mare Jonio non solo idealmente ma nell'impegno quotidiano, per costruire giustizia e difendere umanità”.

Un concetto, quest’ultimo, ripetuto più volte durante l’incontro con l’equipaggio: “Il male ha tre grandissimi complici – dichiara ancora il fondatore di Libera - Il silenzio, l'indifferenza, l'inerzia. E bisogna aggiungere anche la viltà e la mancanza di coraggio. Tante tragedie della storia, sono avvenute anche grazie al concorso di queste forme di complicità morale e materiale. L'equipaggio della Mare Jonio ha avuto il merito di opporsi a questo male, a questa perdita di umanità e civiltà”.

Come detto, le indagini della procura di Agrigento vanno avanti e riguardano le accuse di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Sempre presso la procura della città dei templi, si indaga anche per il precedente caso che coinvolge la Mare Jonio, ossia l’ingresso in acque italiane lo scorso 17 marzo nonostante il divieto assoluto da parte della Guardia di Finanza.

Nel frattempo quanto avviene a Lampedusa ha ripercussioni anche a Roma: “I porti restano chiusi – afferma dalla capitale Matteo Salvini – Nessun premier può darmi ordini, i porti non si aprono”, palesando dunque non poche tensioni

con il presidente del consiglio e l’esecutivo. Il riferimento di quest’ultima dichiarazione del segretario leghista e ministro dell’interno è al sopra citato caso della Sea Watch, presente dinnanzi le coste di Lampedusa.

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