Landini: "Gli iscritti Cgil non hanno votato il Pd"

Maurizio Landini, ex leader della Fiom conferma che gli iscritti Cgil hanno votato per la Lega e I Cinque Stelle e il sindacato "aveva capito da un po' che si stava verificando una frattura e, infatti, Pd e sinistra sono usciti fortemente ridimensionati"

Landini: "Gli iscritti Cgil non hanno votato il Pd"

"È un dato che chi ha governato, ha dimezzato i suoi voti e il mondo del lavoro non ha votato per chi era al governo. Detto questo, la Cgil aveva capito da un po' che si stava verificando una frattura e, infatti, Pd e sinistra sono usciti fortemente ridimensionati". A dirlo, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano Il Giorno, è Maurizio Landini, ex leader della Fiom e attuale segretario confederale della Cgil, che conferma come i loro iscritti abbiano preferito votare per i grillini e i leghisti.

"Stiamo analizzando il voto con la nostra Fondazione Di Vittorio, ma non siamo di fronte ad un' elezione normale. In Italia gli iscritti a Cgil, Cisl e Uil sono tra gli 11 e i 12 milioni (ma ci sono anche altri sindacati). È indubbio - spiega Landini - da quello che emerge che i partiti maggiormente votati, anche in queste aree, sono Cinque Stelle e Lega". Ed è per questo motivo che "subito dopo il voto - aggiunge Landini - abbiamo scritto ai nuovi presidenti delle Camere e ai gruppi parlamentari, per chiedere che il nuovo Parlamento discuta subito la Carta per i diritti del Lavoro, sottoscritta da più di un milione e mezzo di lavoratori; i Cinque Stelle sono stati i primi a risponderci". Non solo. A breve, annuncia Landini, sono in programma anche degli incontri per cambiare sia il Jobs Act sia la legge Fornero sulle pensioni, perché "non è che uno è alternativo all' altro, non è che ora parte il giochino 'o l' uno o l' altro', bisogna ridare diritti a chi lavora, a parità di lavoro parità di diritti e retribuzioni, con le pensioni che restano una ferita aperta"."Il problema non si risolve dicendo '41 anni e poi in pensione', bisogna pensare anche a dare pensioni di garanzia ai giovani, perché un sistema puramente contributivo non esiste in nessun Paese del mondo e, soprattutto, bisogna ridare fiato agli investimenti per creare lavoro; sta tutto lì",sottolinea l'ex segretario Fiom.

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, dice: "Ricondurre il voto del Mezzogiorno al fatto che vogliono essere sussidiati, secondo me, è un' altra di quelle stupidaggini che non dà l' idea di capire che cosa sta succedendo".

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