L'assist di Musk e i piani di Trump: "Finito il tempo dei guerrafondai"

Post su "X" di Elon. I media: "Ha partecipato alla telefonata tra Donald e Zelensky, sosterrà Kiev con Starlink". La strategia in tre punti per l'Ucraina e il dossier sull'Iran

L'assist di Musk e i piani di Trump: "Finito il tempo dei guerrafondai"
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Massima pressione sull'Iran e negoziati tra Russia e Ucraina. Sul fronte della politica estera si delineano le prime mosse che Donald Trump ha intenzione di intraprendere non appena rientrerà alla Casa Bianca a gennaio. Mentre Elon Musk, figura sempre più centrale nella cerchia ristretta del presidente eletto, entra a gamba tesa sul tema dei conflitti mondiali, affermando su X che «il tempo dei guerrafondai è scaduto» e «le uccisioni insensate finiranno presto». Per quanto riguarda il dossier iraniano, il tycoon vuole aumentare drasticamente le sanzioni contro la Repubblica islamica e limitarne le vendite di petrolio come parte «di una strategia aggressiva per indebolire il sostegno di Teheran ai suoi delegati in Medio Oriente e al suo programma nucleare». Il Wall Street Journal, citando fonti informate sui piani di Trump, spiega che il suo team intende muoversi rapidamente per cercare di soffocare le entrate petrolifere dell'Iran, anche prendendo di mira porti e commercianti stranieri che gestiscono il greggio, ricalcando la strategia adottata dall'ex presidente nel primo mandato. «Penso che vedrete tornare le sanzioni e vedrete molto di più, sia dal punto di vista diplomatico che finanziario, per isolare l'Iran - sottolinea un ex funzionario della Casa Bianca - La percezione è che Teheran sia in una posizione di debolezza in questo momento, e c'è l'opportunità di sfruttare tale debolezza».

Sul fronte ucraino, invece, secondo la portavoce della campagna di Trump, Karoline Leavitt, la sua agenda per il «giorno 1» includerebbe la volontà di «riportare Ucraina e Russia al tavolo dei negoziati in modo da porre fine a questa guerra». The Donald punta su accordi di Minsk rivitalizzati, un dialogo diretto, e c'è una comprensione realistica a Kiev che dovranno essere fatte concessioni territoriali. Senza la continua assistenza militare americana, l'Ucraina arriverebbe a qualsiasi colloquio in una posizione molto più debole, e un accordo imposto sulla base dell'attuale situazione militare implicherebbe l'accettazione del controllo russo di fatto di quasi un quinto del paese. Trump ha parlato al telefono il giorno dopo l'elezione con il collega Volodymyr Zelensky, e alla conversazione ha partecipato anche Musk, il quale avrebbe detto che continuerà a sostenere il Paese con Starlink. Il Cremlino, invece, dopo che Vladimir Putin ha detto di considerare «degna di attenzione» l'iniziativa di Trump per mettere fine al conflitto, precisa che «il presidente non ha mai detto che gli obiettivi dell'operazione militare speciale stanno cambiando. Al contrario, rimangono gli stessi». E a Kiev, il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak dice di aspettare che «Trump prenda decisioni forti e rapide che possano danneggiare la Russia e le sue aspirazioni imperiali. Ciò include il contrastare le alleanze che Putin sta forgiando».

Anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha sentito Trump, e parlando in Ungheria dopo il summit Ue, sottolinea che «Mosca non è solo una minaccia per l'Europa, ma una minaccia per la sicurezza globale, perché non è solo uno stato autocratico, che sta minacciando le democrazie, ma si sta sempre più allineando con altri, come Iran, Corea del Nord e Cina, alimentando questa guerra».

«Penso che questo sia un argomento su cui dobbiamo essere molto chiari con i nostri amici americani, vediamo che la tecnologia della Cina e dell'Iran è utilizzata dalla Russia sul campo di battaglia - continua - Ciò dimostra che la sicurezza dell'Indo-Pacifico e dell'Europa sono interconnesse, e lo sono anche gli interessi europei e statunitensi».

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