Ricorre oggi il sedicesimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, leader socialista ed antesignano di una sinistra riformista e di governo. Come consuetudine la Fondazione a lui intitolata organizzerà dal 22 al 24 gennaio gli eventi celebrativi in Tunisia, ad Hammamet, che date le circostanze politiche internazionali avranno un significato particolare. Non è solo un omaggio ad un uomo che ha sempre agito nell'interesse del suo Paese ma si vuole ribadire la necessità di un impegno italiano nella vasta area del Mediterraneo allargato come nelle intuizioni di Craxi, la cui incessante opera di dialogo e mediazione rappresenta una speranza ed una via d'uscita per i popoli che insistono nel Mare nostrum. Craxi capì con grande lungimiranza che l'integrazione ed il dialogo avrebbero rappresentato la grande questione del nostro tempo. Quando si prodigò per l'abbattimento del debito dei Paesi del Terzo mondo lo fece perché capì che laddove prospera il bisogno e la povertà attecchiscono gli estremismi.
Craxi disse che in un mondo in cui le disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo sono ampie non vi potrà essere pace e lo scontro tra culture sarà ineludibile. Se l'Europa, ed ancor di più l'Italia, vogliono ancora dire con forza e credibilità la loro devono riprendere con decisione la via del Mediterraneo facendosi promotori di un grande piano Marshall per la costruzione di una vasta regione euro-mediterranea. La Tunisia, che garantì a Craxi la sua libertà, che come egli ebbe a dire equivaleva alla sua stessa vita, continua a rappresentare l'unico esperimento positivo nel panorama delle «Primavere arabe» e sono ben chiare le ragioni per cui è diventata un obiettivo sensibile. È quindi ben evidente l'attualità del pensiero di Craxi.
Spiace che se fosse stata seguita con la stessa tenacia la strada da lui indicata ed intrapresa, tante tragedie e tanti conflitti dei nostri giorni si sarebbero risparmiati.
È con questo spirito che tante persone, tra cui molti giovani, a 16 anni di distanza si recheranno sulla sua tomba a deporre un garofano rosso. Tra questi, ancora una volta, mancheranno gli esponenti di una sinistra vecchia e nuova che con la sua storia e con la sua eredità politica non vuole proprio fare i conti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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