Letta ora va in tv a "vendere" le tasse (con l'aiuto di Prodi)

Il segretario del Pd insiste sulla tassa di successione: "Nessuno avrà da temere per i suoi soldi", ed incassa l'approvazione di Romano Prodi

Letta ora va in tv a "vendere" le tasse (con l'aiuto di Prodi)

Dev'essere un Enrico Letta alla disperata ricerca di nuovi consensi elettorali quello che continua ancora a diffondere la proposta di modifica della tassa di successione per finanziare una dote da 10mila euro da elargire ai 18enni, visto che, pare, a nulla sono servite le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi e dello stesso il ministro dell'Economia Daniele Franco, che avevano fin da subito posto un freno ai facili entusiasmi del segretario del Pd.

"Nessuno tema per i suoi soldi"

Tira dritto per la propria strada il segretario del Partito democratico che, immune alle forti polemiche arrivate in seguito alla notizia di una possibile nuova tassa di successione, torna a parlarne nel corso di un'intervista concessa a Restart, trasmissione in onda su Rai2. Il leader del Pd approfitta della comparsata in tv per mostrare tutta la sua baldanza sul tema ed allo stesso rassicurare gli italiani. "Lo ripeto senza paura: la dote per i diciottenni va finanziata con un aumento della tassa successione per l'1% più ricco della popolazione italiana", afferma con sicurezza. "Chi sta dentro quell'1% può permetterselo, infatti le critiche a questa proposta, sono sincero, non le ho ricevute da chi sta dentro quell'1%. Nessuno avrà da temere per i suoi soldi".

Letta passa poi a spiegare che naturalmente la dote di 10mila euro non sarà sufficiente per aiutare i ragazzi, parlando di una riforma in grado di metterli al centro dell'attenzione. Del resto, aggiunge l'ex premier, i giovani "si sono sacrificati" ed "hanno pagato un prezzo altissimo per salvare vite umane, per salvare i nostri anziani".

"Siamo sinceri: se a questi ragazzi diamo risorse come quelle che stiamo dando in questo periodo, tutte a debito, vuol dire che saranno loro a pagarle", continua Enrico Letta, che poi guarda all'America per dare spessore alla propria proposta: "Il concetto dell'1% mi pare lo abbia espresso chiaramente anche Joe Biden, qualche giorno fa a Cleveland, quando ha detto, su questioni sempre di natura fiscale: è venuto il momento che l'1% più ricco degli Stati Uniti aiuti la parte più debole".

L'approvazione di Prodi

Dopo il plauso di Massimo Cacciari, la tassa di successione ha del resto incassato il beneplacito anche dell'ex premier Romano Prodi, che si dice assai sopreso dalle polemiche scaturite in seguito alla proposta di Letta. "Ho letto con cura quello che ha scritto Letta: è una cosa di buon senso", ha affermato il professore a E-Venti, trasmissione di SkyTg24. "In una situazione di disparità come c'è, un minimo di imposizione delle tasse di eredità si dovrà porre. Lo hanno posto tutti i Paesi a partire dagli Stati Uniti. Questo è stato strumentalizzato come se avesse detto un'eresia, però io vedo tanta tempesta senza ragione perché la tempesta sia nata".

Riforme e rapporti col centrodestra

I giovani, insomma, sembrano stare davvero a cuore ad Enrico Letta, tanto da spingerlo a toccare anche il tema istruzione. Gli studenti italiani, a suo dire, escono da scuola troppo tardi."A paragone con gli studenti degli altri paesi sono tutti più vecchi di un anno", dichiara infatti. "Questo crea loro un problema di competizione molto forte e io credo si debba intervenire. Bisogna rifare il percorso scolastico complessivo, magari cominciandolo prima, per far sì che si esca un anno prima. Sarebbe un modo per invogliarli a studiare di più".

Nel corso dell'intervista, il segretario del Partito democratico ha trovato anche il tempo di parlare dei leader dei partiti di centrodestra. Anche in questa occasione, tuttavia, i toni utilizzati sono stati incredibilmente pacati.

"Matteo Salvini e Giorgia Meloni? Due interlocutori dai quali mi sento distante, alternativo, a livello politico, ma riconosco che sono due persone schiette, con cui si parla direttamente e che non ti dicono cose dietro le spalle", afferma infatti Letta, il quale forse ancora spera di venire a patti anche con gli storici nemici pur di far passare le proprie riforme, come già esplicitamente dichiarato.

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