Un'iniziativa di Papa Francesco. Per mettere attorno a un tavolo i due antagonisti dell'invasione russa in Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Secondo diplomatici arabi e occidentali sta prendendo corpo la proposta del Pontefice, «in coordinamento con alcune potenze europee», di organizzare un incontro tra il presidente russo e quello ucraino negli Emirati arabi uniti. L'occasione sarebbe il 30 novembre, a margine di Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà nel Paese del Golfo. Secondo il quotidiano libanese in lingua francese L'Orient-Le Jour, che ha anticipato la notizia, il presidente emiratino Mohammad ben Zayed è già al lavoro per organizzare il bilaterale. L'iniziativa darebbe lustro agli Emirati Arabi e rispecchia l'intenzione già manifestata in passato da Abu Dhabi di voler rilanciare i colloqui di pace in collaborazione con il Vaticano.
Finora - sottolinea il New York Times - il dipartimento di Stato Usa «ha avuto un successo limitato nel persuadere lo sceicco Mohammed ben Zayed ad allinearsi alla politica estera statunitense, in particolare quando si tratta di restringere i legami militari con la Cina e di isolare la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina». Nell'ultimo anno, ricorda il quotidiano Usa, lo sceicco (considerato un partner cruciale per gli Stati Uniti nella regione) «si è recato due volte in Russia per incontrare il presidente Putin», inoltre lo scorso giugno Abu Dhabi «è stata celebrato come ospite d'onore al forum sugli investimenti del leader russo».
«Due diplomatici occidentali che hanno chiesto l'anonimato affermano a L'Orient-Le Jour che molti paesi europei sono in contatto con Abu Dhabi per sostenere questa iniziativa». «Gli Emirati Arabi Uniti potrebbero approfittare del proprio posizionamento geopolitico per ottenere un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina», sostiene un diplomatico occidentale. «L'obiettivo è concordare l'apertura di un dialogo che possa porre fine alla guerra».
L'iniziativa va di pari passo con l'intento del presidente della Turchia, Recep Tayyp Erdogan, di proporre a Putin una ripresa dei colloqui di pace per raggiungere lo stop alle armi nell'incontro che i due leader avranno probabilmente a fine agosto.
Ma semmai si arrivasse a un tavolo, quali sarebbero le chance di riuscita? Durante il vertice sulla pace ospitato dall'Arabia saudita a Gedda, i padroni di casa e diversi altri paesi hanno definito le linee guida di un potenziale piano di pace per mettere fine alla guerra. I possibili contorni di un piano di pace prevederebbero un cessate il fuoco su tutti i fronti e colloqui mediati dalle Nazioni Unite tra Russia e Ucraina. Ma il piano - ed ecco il punto che la Russia, assente al vertice, dovrebbe digerire - si baserebbe sulla salvaguardia dell'integrità territoriale dell'Ucraina e prevederebbe anche lo scambio di prigionieri.
Intanto ieri Vladimir Putin ha parlato al telefono con il Presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, dell'organizzazione del vertice Brics a cui il Presidente russo non potrà partecipare di persona, per via del rischio di essere arrestato, dopo il mandato della Corte penale internazionale a cui il Sudafrica aderisce.
«Le parti hanno ribadito il loro impegno per ulteriore cooperazione costruttiva sull'agenda internazionale, inclusi i preparativi del vertice Brics che si terrà a Johannesburg il 23 e il 24 agosto», ha spiegato il Cremlino confermando che Putin presenzierà in collegamento video. Il leader di Mosca ha spiegato che la sua presenza è ora più importante in Russia.
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