È il giorno del referendum sulle Autonomie. Ma è anche il giorno del debutto del voto elettronico. Al posto della matita e della scheda elettorale, ad attendere gli oltre 7 milioni di cittadini lombardi chiamati alle urne sono stati 24 mila tablet. A poche ore dalla chiusura delle urne, il voto elettronico sembra piacere, sopattutto ai milanesi.
Il costo complessivo dell'operazione (che comprende fornitura, consegna, assistenza e ricondizionamento) è stato pari a 22 milioni di euro. A Palazzo Lombardia si sono preparati da mesi per quella che definiscono "l'elezione più importante e grande mai gestita non direttamente dallo Stato".
Pochi i problemi alle voting machine anche grazie ai 7 mila assistenti digitali, che stanno lavorando per risolvere gli eventuali problemi tecnici. I tablet guasti sono stati sostituiti in breve tempo, senza interrompere le operazioni di voto.
Il racconto del voto
"Io l'ho trovato facile, sono abituato a usare il cellulare e il computer", ha raccontato Armando, 78 anni, da una sezione dell'istituto comprensivo Ciresola di via Venini. "A votare sono venuti soprattutto gli anziani; all'inizio erano un po' spaventati, ma poi è andato tutto bene - spiega il presidente della sezione 752, Alessandro Falcone -. Il voto è veloce, il problema piuttosto è la procedura finale, che prevede che dopo aver mandato le chiavette usb dei tablet all'ufficio centrale dobbiamo comunque restare ad aspettare che ci diano l'ok. E poi, col fatto che bisogna raccogliere le chiavette di tutte le sezioni di un seggio, se una ha problemi tecnici e ritarda devono aspettare anche le altre".
"Da noi funzionano solo due voting machine su tre - spiega il presidente di un
altro seggio - ma il sistema è semplice. Ha votato anche un 92enne che non aveva mai visto un tablet in vita sua. È venuto addirittura un 80enne in sedia a rotelle, anche se giovani davvero pochi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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