Il presidente del parlamento europeo, David Sassoli, amico dei talebani dell'accoglienza, incontra il Papa per spingere la Ue a riedizioni di Mare Nostrum e operazione Sophia, le missioni navali che hanno portato decine di migliaia di migranti in Italia. O ancora peggio per lasciare mano libera alla flotta delle Ong. E lo fa il giorno dopo il Consiglio europeo che sulla crisi migratoria ha partorito (forse) un topolino nonostante l'impegno del presidente del Consiglio Mario Draghi.
«Un' Europa che non salva le persone in mare e le lascia morire è un'Europa che non esprime umanità. Io mi sto battendo perché ci sia un'iniziativa europea per salvare le persone in mare. L'abbiamo ripetuto a Sua Santità e al cardinale Parolin e credo che ci sia da parte loro molto interesse» ha pontificato Sassoli dopo l'incontro con Papa Francesco. Il presidente del parlamento europeo sfonda una porta aperta: diocesi italiane, il cardinale tedesco Reinhard Marx, le chiese protestanti in Germania sono finanziatori e sostenitori delle Ong del mare comprese quelle estremiste come Sea watch e Mediterranea.
Giorgia Meloni, leader di FdI, ha sottolineato che quest'anno gli «sbarchi sono più di 19mila: la maggior parte dei migranti non ha nemmeno diritto a rimanere in Italia. C'è un'emergenza, ma c'è anche chi fa finta di non vederla». I dati del Viminale registrano 19.360 arrivi fino a venerdì. Quasi tre volte tanto rispetto al 2020. In luglio e agosto si attende il boom. Per di più gran parte dei migranti arrivati via mare non ha diritto all'asilo, come le prime due nazionalità: 3116 dal Bangladesh e 2854 tunisini.
In una diretta di Sky Tg24, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Josep Borrell, ha difeso il nuovo accordo con la Turchia fortemente voluto da Berlino per non fare riesplodere la rotta balcanica. «È giusto aiutare la Turchia, così come il Libano e la Giordania, a gestire le migliaia di profughi presenti nei loro territori», ha dichiarato Borrell. Poi ha aggiunto in maniera più azzardata che «i soldi non vanno alla Turchia ma a coloro che chiamerei profughi. Gli spagnoli che scappavano dal regime di Franco fuggivano da una guerra: erano profughi. In Turchia sono tre milioni e mezzo». Se Franco e Assad sono uguali anche i combattenti repubblicani della guerra civile spagnola, che ha provocato i profughi, vanno paragonati ai tagliagole jihadisti che hanno preso in ostaggio la rivolta in Siria.
L'Italia di fronte agli impegni europei, che verranno pianificati in autunno, farà da sola. A Tripoli dopo la visita del 22 giugno del capo di stato maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, si sta ipotizzando un appoggio per il controllo della frontiera sud ma senza impantanare i nostri militari studiando la possibilità di impegnare i nostri militari Il decreto missioni approvato in gran silenzio dal governo il 17 giugno, che dovrebbe venire votato in Parlamento in luglio, continua a prevedere un deciso appoggio alla Guardia costiera libica. Da gennaio i libici hanno intercettato e riportato indietro 13mila migranti, che altrimenti sarebbero arrivati da noi. Anche il fin troppo cauto ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha dichiarato a Radio 24 che «se i paesi africani lo chiedono» l'Italia è pronta a contrastare in Africa «tutti i traffici, in primis quello degli esseri umani che è legato al terrorismo e alla criminalità».
Sul fronte del mare sono arrivati ieri a Crotone 65 migranti.
Alarm phone, il centralino dei migranti, ha lanciato l'allarme per altri 20 «in pericolo e nel panico» denunciando «undici ore di omissione di soccorso in acque di soccorso maltese», che spetta a La Valletta, ma come spesso accade toccherà all'Italia.
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