Macchinari, ordini 2024 giù. Ucimu: "Subito un piano"

Le difficoltà dell'industria: occorre incentivare gli investimenti per restare competitivi e tornare a produrre

Macchinari, ordini 2024 giù. Ucimu: "Subito un piano"
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L'urgenza di un piano industriale nazionale e pluriennale che il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha individuato ormai da mesi raccoglie sempre più consensi. Oltre che evidenze: ieri è stata la volta dell'indice degli ordini delle macchine utensili, elaborato dal Centro studi di Ucimu, l'associazione confindustriale delle macchine utensili. Macchine che rappresentano le fondamenta della produzione industriale: quando crescono gli ordini significa che le imprese programmano di investire è che a distanza di 6-8 mesi le macchine ordinate inizieranno a produrre. Ecco perché il dato del quarto trimestre 2024, che registra un incremento tendenziale dell'11,4% (rispetto al periodo ottobre-dicembre 2023) è un segnale di grande valore. Ma se sul fronte interno gli ordini hanno segnato un incremento del 33,3%, sono invece in calo quelli raccolti oltreconfine, scesi del 6,5%. Su base annua (2024 su 2023) la raccolta ordini resta in negativo, registrando un -5,6%, ma con il dato di ieri l'indice mostra il secondo aumento trimestrale consecutivo, segnalando la voglia di ripresa degli investimenti. Ma per consolidare questa tendenza serve qualcosa di più. Lo spiega il presidente Ucimu Riccardo Rosa (in foto): «L'incremento a doppia cifra è una buona notizia perché conferma la piccola inversione di rotta che avevamo già registrato con il trimestre precedente. Ma resta la preoccupazione rispetto all'andamento dell'anno in corso perché alla debolezza della domanda interna si aggiunge ora un evidente rallentamento dell'attività sui mercati esteri». Si pensi al rischio dazi per gli Usa, primo mercato di sbocco per le macchine italiane. Per questo è vitale il mercato interno. Che segnala sì una ripresa, ma in parte ridimensionata dal fatto che il quarto trimestre 2024 si confronta quello disastroso di fine 2023 e comunque a fine la raccolta ordinativi è sempre più ricca. «Considerato che il 2025 coincide con la conclusione dei provvedimenti 4.0 e 5.0 dice Rosa - sottolineiamo alle autorità di governo la necessità di ragionare subito su un nuovo piano di politica industriale che accompagni lo sviluppo in chiave digitale dell'industria manifatturiera italiana».

È lo stesso concetto di Orsini, che è poi anche il cuore del programma economico di Forza Italia e di tutti gli imprenditori che, di fronte a tecnologie come l'Intelligenza artificiale, capiscono che non c'è altra strada che incentivare gli investimenti per restare competitivi e tornare a produrre.

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