Macerata, Orlando ora accusa: "Poca solidarietà ai migranti feriti"

Il Guardasigilli dopo la sparatoria: "È come se fosse ineluttabile che i clandestini debbano mettere in conto che qualcuno ti possa sparare addosso"

Macerata, Orlando ora accusa: "Poca solidarietà ai migranti feriti"

"È un segno inquietante". Il ministro dell'Interno, Andrea Orlando, non usa mezzi termini. Se la prende un po' con tutti, senza far nomi. Lo infastidice il fatto che "pochissimi si sono sentiti in dovere di esprimere solidarietà" agli immigrati feriti da Luca Traini. Dopo la sparatoria di Macerata, infatti, sul web si sono subito moltiplicati i messaggi di sostegno al 28enne che, a suo dire, ha impugnato la pistola per vendicare Pamela Mastropietro, la 18nne romana fatta a pezzi da uno spacciatore nigeriano.

Maurizio Acerbo è andato ieri in ospedale a Macerata a portare la solidarietà di Rifondazione Comunista agli immigrati feriti da Traini. Nelle fotografie pubblicate su Facebook si vedono Wilson Kofi e i suoi amici che sono andati in chirurgia per salutarlo. "Kofi ha 20 anni e viene dal Ghana come l’amico Clemence - si legge nel post - l'altro ragazzo è del Bangladesh e abita con Kofi. Una bella internazionale! Pensare che questi ragazzi dolcissimi siano percepiti come un pericolo, un problema di sicurezza, è davvero incredibile". Quindi Acerbo invita i suoi follower ad andare a Macerata sabato prossimo quando ci sarà una grande manifestazione antirazzista. "I compagni di Potere al popolo - annuncia - ci stanno lavorando".

Dopo la sparatoria di Macerata, la politica si è subito lacerata nel cercare di individuare cosa abbia spinto Traini a sparare all'impazzata sugli immigrati. Per la sinistra i mandanti sarebbero i partiti di estrama destra che fomentano l'odio nella gente. Per il centrodestra, invece, è il sintomo di un malessere sociale generato da una cattiva politica migratoria che ha spalancato le porte del Paese agli immigrati (la maggior parte di questi clandestini) senza poi integrarli veramente. In questo dibattito è entrato a gamba tesa anche Orlando che, nel corso di un convegno sulle carceri al Csm, ha accusato gli italiani di non aver espresso solidarietà agli immigrati che sono rimasti feriti nella sparatoria di sabato scorso.

"È un segno inquietante il fatto che pochissimi si sono sentiti in dovere di esprimere solidarietà ai feriti - ha commentato il Guardasigilli - come se fosse ineluttabile che chi si trova in condizione di clandestinità, e magari non si trattava di clandestini, dovesse mettere in conto che diventa normale che qualcuno ti possa sparare addosso".

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