Dovevano essere 20mila, ne sono arrivati oltre 500mila secondo gli organizzatori. Una stima credibile a vedere le immagini della marea umana che ha attraversato il cuore di Berlino invocando la pace, nelle stesse ore in cui in presidente Putin ordinava l'allerta del sistema nucleare di deterrenza. Immagini senza precedenti del viale che collega la porta di Brandeburgo alla colonna della Vittoria invaso da centinaia di migliaia di tedeschi, arrivati da ogni regione della Germania, e da persone di diverse nazionalità che sfilavano fra bandiere ucraine e delle pace scandendo lo stesso slogan: «Stop war!».
Uomini, donne, giovani, anziani e bambini, molti con abiti blu e gialli, i colori della bandiera ucraina. Insieme per una mega-manifestazione di solidarietà e di sostegno ai valori della democrazia che si è estesa a macchia d'olio, tanto da costringere gli organizzatori ad allungare il percorso fino alla stazione di Tiergarten, coinvolgendo l'intero quartiere di Mitte. «Vogliamo che queste immagini arrivino all'Ucraina e che sappiano che siamo al loro fianco», dice un ragazzo. «Oggi noi, domani voi», «La storia si ripete!», «Ucraina fronte della lotta globale per la democrazia», alcune delle scritte sui manifesti sollevati in aria. Dopo che in mattinata, in un discorso al Bundestag accolto con un'ovazione, il cancelliere Olaf Scholz aveva espresso il suo sostegno a Kiev: «Al fianco degli ucraini siamo dalla parte giusta della storia».
Anche in Russia c'è una minoranza pacifista che, nonostante la repressione del dissenso voluta dal Cremlino, continua a scendere in piazza per dimostrare la propria solidarietà all'Ucraina. Solo ieri ci sono state proteste in 44 città e sono state fermate 900 persone. Ma dal 24 febbraio, secondo il sito indipendente Ovd-Infogruppo che si occupa della tutela dei diritti umani in Russia, sono stati 4.552 gli attivisti arrestati nel corso delle manifestazioni contro l'invasione dell'Ucraina. Manifestazioni pure a Minsk, contro la guerra e il coinvolgimento nel conflitto della Bielorussia e del regime di Lukashenko. Su Twitter la leader dell'opposizione, Sviatlana Tsikhanouskaya, ha postato alcuni video della piazza: «La gente non vuole essere complice dell'invasione russa dell'Ucraina».
Una mobilitazione globale che non accenna a fermarsi. Migliaia di persone hanno riempito piazza Dam, ad Amsterdam, colorando di giallo e blu la zona centrale della città olandese e chiedendo di intervenire subito per fermare il conflitto. Stesse immagini a Praga. Anche qui erano in migliaia riuniti in piazza San Venceslao per sostenere il popolo ucraino. C'erano anche il premier, Petr Fiala, e l'ambasciatore ucraino nella Repubblica ceca, Yevhen Perebiinis. Particolarmente numeroso il corteo organizzato in Spagna, nel centro di Madrid, promosso dalla comunità ucraina. Proteste anche a Bilbao, Barcellona e Valencia. Tra i pacifisti in piazza a Londra, che continua ad illuminare gli edifici simbolo della città con i colori dell'Ucraina, c'era l'ex calciatore Andriy Schevchenko, fotografato avvolto nella bandiera nazionale del suo Paese a Trafalgar square.
È cominciata intonando l'inno nazionale la manifestazione che a Roma ha riunito la comunità ucraina in piazza della Repubblica. I manifestanti chiedono aiuto alla Nato e invocano lo stop dell'invasione da parte del presidente russo. Anche a Napoli, Firenze, Torino e Milano le piazze sono tornate a riempirsi per protestare contro Putin.
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