"Lascio la politica, ma sono per Salvini premier". Dopo averlo definito "stalinista", Roberto Maroni cerca di ricucire con il segretario della Lega.
"Nessuno è indispensabile", dice oggi il governatore uscente della Lombardia, "Diciamo che io mi sono sfogato, l'altro giorno perché mi sono sentito trattato un po' male. Adesso è chiusa la vicenda spiacevoleche poteva essere gestita meglio da entrambe le parti: lo sostengo lealmente come candidato premier e adesso mi occupo della Regione, per sostenere Attilio Fontana. Abbiamo delle partite da chiudere, la più importante è quella sull'autonomia, per lasciare al mio successore una Lombardia speciale. Questo sarà il mio impegno da qui in avanti. Basta con le polemiche, non mi occupo più di politica perché, come ho detto me ne libero, me ne vado, lascio e così sarà".
Maroni ha smentito di essere al lavoro per creare una fondazione. "Ho altre cose in mente, altri progetti fuori dalla politica", assicura, "Sono molto felice di questa scelta, perché è una vita nuova. Mi spiace di queste polemiche che non ho voluto io ma per me è pagina chiusa. Viva Salvini premier. È stata una cosa sul piano umano, non sul piano politico.
Poi è stata interpretata, come sempre con retroscena, patti segreti, tutte stupidaggini. È stato uno sfogo umano, ci sta. Sfogato, fine, basta. Si torna a lavorare come prima a sostegno di Salvini premier, perchè questo fanno i leghisti e io sono della Lega".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.