La diplomazia italiana muove le più alte cariche dello Stato per liberarsi dalla «schiavitù energetica» della Russia e portare in Patria nuove commesse. Il presidente del Consiglio Mario Draghi vola ad Ankara, con mezzo governo al seguito, per trattare con il presidente Erdogan. Nelle stesse ore la prima e la seconda carica dello Stato volano in Mozambico e Algeria con l'obiettivo di chiudere accordi e commesse per portare gas in Italia.
Tutta la «batteria di fuoco» della Repubblica (tranne il presidente della Camera Roberto Fico) è schierata per garantire all'Italia più autonomia energetica. L'eccezionalità (e la disperazione) del momento è certificata in un passaggio: sia il Capo dello Stato che il presidente del Senato (al quale la Costituzione affida la supplenza in caso di impedimento temporaneo) si sono allontanati negli stessi giorni dall'Italia. In caso di impedimento di entrambi, chi assumerebbe la Presidenza della Repubblica? Il professore ed ex giudice della Corte Costituzionale Sabino Cassese al Giornale ha un attimo di esitazione: «Si tratta di un caso unico, deduco che i poteri vadano affidati al Presidente della Camera Roberto Fico per una questione di precedenza». Ipotesi che spiazza, dunque, anche l'esperto costituzionalista Cassese.
Un'altra circostanza dà la misura dell'unicità: l'ultimo presidente della Repubblica che mise piede in Mozambico fu Francesco Cossiga nel 1989. In Mozambico ci sono i giacimenti di metano più ricchi al mondo. È una partita complicata, che le più alte cariche dello Stato giocano, mettendo in campo amicizie e rapporti consolidati. Dietro le quinte c'è il gran lavoro del numero uno di Eni, Claudio Descalzi che prepara il terreno al governo per concludere gli accordi. Da Algeria e Libia nei prossimi tre anni arriveranno quasi 11 miliardi di metri cubi di gas dal gasdotto Transmed. Egitto e Qatar contribuiranno con altri 5 miliardi nel 2023. Per il 2023-2024 Eni potrà avere gas liquido dal progetto in Congo che, con quello in Angola, vale almeno altri 6 miliardi. Il risultato sarà una sostituzione del gas russo (30 miliardi di metri cubi l'anno) pari al 50% nel prossimo inverno, 80% per il 24 e autonomia totale fra tre anni. In Mozambico Eni è attiva solo dal 2006. Tra 2011 e 2014 sono state scoperte riserve per circa 2.400 miliardi di metri cubi di gas. Il progetto madre è Rovuma LNG, che sfrutta i giacimenti del complesso Mamba, la cui capacità è stimata in circa 22 miliardi di metri cubi all'anno. Secondo la timeline di Eni, Romuva dovrebbe entrare in funzione a partire dal 2024. Entro fine anno dovrebbe avvenire anche lo start up di una piattaforma che attinge dal complesso Coral South, con capacità annuale di 5 miliardi di metri cubi. Ecco perché si guarda al Mozambico. La visita del presidente Mattarella diventa il passaggio chiave per suggellare il patto energetico tra i due Stati. Poi il capo dello Stato continuerà il suo tour energetico in Zambia per portare altro gas in Italia.
Il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è ad Algeri, dove ieri ha partecipato alla festa nazionale del 5 luglio. Un omaggio a un altro Paese chiave per l'Italia nel nuovo equilibrio energetico mondiale. Entro il 2024 l'Italia riceverà dall'Algeria circa 9 miliardi di metri cubi di gas in più all'anno, rispetto ai 22,6 miliardi di metri cubi importati nel 2021. L'Algeria è oggi il secondo paese per forniture di gas all'Italia dopo la Russia. La visita della seconda carica dello Stato, che però ha ridotto da tre a un giorno la missione, punta a consolidare l'asse energetico. Con Draghi in Turchia c'è il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Sul tavolo il nodo dei giacimenti di gas Eni a Cipro. L'Eni è riuscita ad accaparrarsi diverse concessioni.
Ma da Ankara non hanno accettato questa situazione. Un modo, da parte di Erdogan, di rivendicare un ruolo importante per il suo paese nel Mediterraneo orientale. Tutto affidato alla diplomazia di Draghi e alle contropartite messe sul piatto dei turchi.
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