Maxi bolletta sbagliata: anziana muore per lo choc

La pensionata di 88 anni era in ospedale dopo aver saputo dei 15mila euro d'acqua da pagare. In realtà ne doveva 55

Maxi bolletta sbagliata: anziana muore per lo choc
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Arriva una bolletta «pazza», colta da malore, muore. «Un errore di fotolettura del contatore, ci scusiamo» la risposta dell'Iren, la società che gestisce l'acquedotto di Camporosso, in provincia di Imperia. Ma ai familiari di Caterina Giovinazzo le scuse non bastano: «Vogliono chiarezza. Non si può morire per una bolletta sbagliata» dicono due figli dell'anziana, Luigi e Gianni Trapani e il fratello Rocco Giovinazzo. Invalida, 88 anni portati avanti, nonostante tutto, ancora bene. Fino al 14 novembre quando, con una telefonata, la moglie di un figlio le dice che è arrivata una bolletta pazzesca, più di 15mila euro per il consumo d'acqua potabile. Per l'esattezza il bollettino, girato all'Istituto di Credito della signora, riporta la cifra assurda di 15.339 euro. L'anziana non regge il colpo, si sente male all'istante e viene portata in codice rosso all'ospedale di Sanremo. Ricoverata in prognosi riservata, alla vigilia di Natale muore. Intanto la banca paga una rata della fattura per metà dell'importo totale. Ci vuole poco per scoprire che i consumi medi della pensionata si aggirano su pochi, maledetti, metri cubi di acqua, con importi che non superano i 65 euro. All'Iren basta ancora meno, ricevuto il reclamo, per capire l'inghippo. È la fotolettura errata del contatore a combinare, assieme all'algoritmo che calcola l'importo da sborsare, il guaio. La cifra da addebitare alla Giovinazzo sarebbe stata di appena 55 euro non 15mila e passa per un consumo, irreale, di 4182 metri cubi di acqua nel periodo 21 febbraio - 31 ottobre. Ma le giustificazioni non bastano e la donna non si riprende più dallo choc. «Non è l'unica bolletta stratosferica arrivata in paese dall'Iren» spiega Davide Gibelli, sindaco di Camporosso.

A scagliarsi contro algoritmi, letture mancate, intelligenza artificiale è l'Assoutenti, l'associazione di categoria a difesa dei consumatori: «Il nostro primo pensiero va alla famiglia della signora Caterina - scrive Assoutenti in una nota - non si può morire a 88 anni per una bolletta pazza. Il caso estremo accaduto nella provincia di Imperia è un monito pesantissimo nei confronti di tutte le società che gestiscono i servizi idrici spesso inadempienti nelle verifiche di lettura del contatore, addirittura previste nelle carte dei servizi due volte l'anno. Siamo contrari alla tesi dell'algoritmo assassino e, salvo ipotesi di dolo che lasceremo al vaglio della magistratura, crediamo sia giusto sottrarre all'intelligenza artificiale le anomalie delle bollette». «È inaccettabile - concludono all'associazione - che non solo non si controllino i contatori, ma nemmeno le bollette dove i consumi anomali dovrebbero essere immediatamente acquisiti dall'azienda e presegnalate al consumatore in un contraddittorio per verificarne la veridicità». Difficile, se non impossibile, stabilire se l'anziana sia morta a causa dello spavento subìto.

Certo è che è finita in ospedale un istante dopo aver parlato con la nuora dei 15mila euro da pagare per la bolletta bimestrale. Per chiarire la vicenda, la senatrice di Italia Viva Raffaela Paita annuncia un'interrogazione urgente.

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