Gli agricoltori hanno vinto in modo netto una battaglia fondamentale. Alla fine, dopo le pressioni e l'assedio all'Eurocamera di Strasburgo, il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato la volontà di ritirare la proposta di regolamento Sur sui pesticidi. La guerra, però, prosegue. Lo conferma Salvatore Fais, portavoce del Coordinamento Nazionale Riscatto Agricolo: «Sul regolamento bisogna vedere cosa accadrà, comunque non basta a calmare gli animi degli agricoltori».
Eppure lo stop Ue non è cosa da poco. Per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni la retromarcia europea è anche una vittoria italiana: «Fin dal suo insediamento il governo italiano sta lavorando in Europa per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione». Più pungente la posizione del vicepremier Matteo Salvini: «Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l'Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre».
Dietro le dichiarazioni di rito il governo prosegue i lavori per allargare i sostegni al mondo agricolo. L'esecutivo, dopo aver allargato a 8 miliardi i fondi derivanti dal Pnrr, sta mettendo appunto dei correttivi al decreto Milleproroghe. Paolo Emilio Russo, di Forza Italia, riferisce che lui e altri tre relatori stanno lavorando a un emendamento ad hoc sull'Irpef agricola con una misura che salvaguardi i redditi bassi, probabilmente con un tetto a 10mila euro. Il punto è che l'Europa dovrebbe intervenire in maniera più organica, come sottolinea il presidente dei Senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Forza Italia si fa sostenitrice di interventi fiscali in Italia ma anche di interventi a livello europeo per tutelare il mondo dell'agricoltura». «Occorre un cambio di passo», prosegue il senatore azzurro, «anche le regole ambientali devono essere disciplinate diversamente, non si può distruggere un'attività con interventi demagogici».
Intanto per le strade le manifestazioni non si fermano. A Castel San Pietro Terme 250 trattori hanno bloccato lo svincolo della A14. Mentre al 1111 di Via Nomentana, alle porte di Roma, i trattori continuano ad arrivare. «Siamo un centinaio, ma stanno per arrivare altri», dicono dal presidio. Nel pratone oltre ai mezzi agricoli sono spuntate tende, materassi, sacchi a pelo, pure una roulotte. Ma anche il resto del centrosud è in fermento. Da Matera è partito un convoglio di 300 mezzi verso la Puglia, mentre in Sardegna gli agricoltori promettono altri 10 giorni di battaglia. E in Sicilia il governatore Renato Schifani ha istituito un'unità di crisi sull'agricoltura.
Nel frattempo continua la querelle mediatica. Durante la conferenza stampa nel primo giorno del Festival, Amadeus ha rinnovato il suo appoggio agli agricoltori: «Non ne faccio una questione politica ma c'è gente che ha una difficoltà enorme». Alessandra Oldoni, esponente di Riscatto Agricolo, fa sapere che dovrebbe far parte della spedizione in Liguria: «Vedremo quando ci inviterà Amadeus, ci sono stati dei contatti. Andremo con 20 trattori e sul palco andranno tre o quattro persone. Il giorno che si sta valutando è giovedì». Filippo Goglio, esponente lombardo della protesta, racconta che nei prossimi giorni anche la sua mucca Ercolina, già vista in piazza Duomo a Milano, partirà per Sanremo.
Gli italiani, intanto, appoggiano le ragioni della protesta. Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, ha presentato a «Giù la maschera», su Radio 1 Rai un sondaggio che dimostra come il 68% degli Italiani stia con i gilet verdi.
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