"Meloni con Berlusconi e Salvini: d'accordo ad estendere il voto"

Il deputato Fdi: "Quesito inaccettabile sulla custodia cautelare"

"Meloni con Berlusconi e Salvini: d'accordo ad estendere il voto"

Estendere il voto per il referendum sulla giustizia, previsto in concomitanza con le elezioni comunali del 12 giugno, anche a lunedì 13? «Assolutamente sì». Andrea Delmastro Delle Vedove, responsabile del settore Giustizia di Fratelli d'Italia e presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera non ha dubbi. «Non abbiamo una posizione identica sul contenuto dei quesiti ammessi, ma siamo convinti che il referendum sia comunque uno strumento di partecipazione popolare, e che debba svolgersi nei termini e nelle modalità in grado di garantire la maggiore partecipazione».

Insomma, sulla richiesta di un referendum «spalmato» su due giornate Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sono allineati.

«Esattamente».

Ma quanto ai quesiti, su due voi siete contrari.

«Vero. Sull'abolizione della Severino non siamo convinti per due ordini di motivi, sia giustizialista che garantista. Da una parte, il tema della corruzione nella politica esiste e va affrontato anche con una legislazione speciale, per impedire che questo rapporto tra corrotti e politica si mantenga, anche se la Severino andrebbe certo migliorata. Dall'altra parte, noi la Severino vorremmo mantenerla per motivi garantisti, perché la sua abolizione comporterebbe la rivivificazione della normativa precedente, che per tutta una serie di reati affidava al giudice la decisione sulla sanzione accessoria. E io ho la sensazione che, condannati per il medesimo reato Berlusconi e D'Alema, a uno verrebbe applicata la sanzione dell'interdizione e all'altro no».

Ma siete contrari anche al quesito sulla riduzione dei reati per i quali è prevista la custodia cautelare.

«Questo è gravissimo. Non capiamo come il centrodestra possa aderire a questo quesito referendario. La reiterazione del reato quale presupposto per l'applicazione della custodia cautelare permette quotidianamente di fermare stalker, furti in abitazione, spaccio di droga. Che facciamo quando ci sono quegli stessi furti in abitazione per i quali, correttamente, il centrodestra tutto invoca la legittima difesa speciale? Diciamo che va bene sparare al ladro ma se invece arriva il carabiniere e lo ferma non lo si può arrestare? Non ha senso, non è coerente. Il centrodestra non può essere d'accordo nel disarmare le procure di fronte a questi reati».

Sugli altri quesiti, invece, sostenete il sì?

«Sono tutti frutto di nostre proposte molto più radicali al provvedimento di riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario. Nei nostri emendamenti, per dire, c'è la separazione delle carriere, non solo delle funzioni. Quello che chiede il referendum è molto meno di quello che ci vorrebbe, ma è pur sempre un primo passo. Bene anche l'abolizione della raccolta firme per l'elezione al Csm. Ma è un pannicello caldo rispetto a quel vaso di Pandora scoperchiato da Palamara, pieno di miasmi correntizi. Siamo per il sì anche per la valutazione dei magistrati, quesito giusto anche culturalmente».

Insomma, farete campagna referendaria vera anche voi?

«Certo, per tutti i quesiti sosterremo le nostre ragioni. Ma gli emendamenti di Fdi alle riforme sono molto più radicali, e quindi ci chiediamo: il centrodestra, quando sarà il momento, voterà quel provvedimento così com'è?».

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