La Meloni chiede elezioni anticipate: "Basta giochi di palazzo, tutti a casa"

La leader di Fratelli d'Italia auspica il ritorno alle urne: "Basta, pietà. Il governo è immobile di fronte a guerra, inflazione, povertà, caro bollette e crisi alimentare"

La Meloni chiede elezioni anticipate: "Basta giochi di palazzo, tutti a casa"

La crisi di governo ormai è a un passo. Lo strappo arriverà domani da parte del Movimento 5 Stelle, che uscirà dall'Aula e non voterà la fiducia al decreto Aiuti. Il non voto dei grillini al Senato avrà delle conseguenze imprevedibili, con l'alta probabilità che il premier Mario Draghi salga al Quirinale. A quel punto potrebbero aprirsi diverse strade, ma Giorgia Meloni ha già le idee chiare: restituire la parole agli italiani attraverso elezioni anticipate.

Meloni: "Tornare al voto subito"

In serata Giuseppe Conte, intervenuto nel corso dell'assemblea congiunta dei parlamentari M5S, ha annunciato l'Aventino a Palazzo Madama. La presidente di Fratelli d'Italia non ha perso tempo e, subito dopo le parole pronunciate dall'avvocato, sui proprio profili social ha esternato la sua linea senza ambiguità: "Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito!".

La leader di FdI ha elencato una serie di emergenze che stanno attanagliando il Paese: dall'inflazione alla crisi alimentare, passando per il caro bollette e la povertà che avanza. Senza dimenticare i rincari diffusi delle materie prime e i rischi sull'approvvigionamento energetico. Il tutto con la guerra in corso tra Ucraina e Russia e la pandemia Covid-19 che non è ancora del tutto alle spalle. "E il governo 'dei migliori' è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito", ha scritto la Meloni sui social.

Elezioni anticipate?

Davvero l'opzione delle elezioni anticipate è da considerarsi fattibile? Le dichiarazioni politiche vanno proprio in questa direzione. Ad esempio fonti della Lega vanno dritte al punto: se il Movimento 5 Stelle uscirà dall'Aula e non voterà la fiducia al decreto Aiuti "la maggioranza non c'è più". E allora "basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani". In mattinata pure Matteo Salvini aveva parlato del ritorno alle urne in caso di linea dura del M5S.

Silvio Berlusconi non ha escluso la possibilità di un nuovo esecutivo, anche senza la presenza dei 5 Stelle: "I numeri consentono di continuare a governare in ogni caso". Il leader di Forza Italia però si è detto pronto a eventuali elezioni anticipate: "Mi auguro di no, ma se accadesse noi siamo pronti".

Non possono passare in secondo piano le dichiarazioni del premier Draghi, che in conferenza stampa ha ribadito che il governo non ci sarebbe più senza l'appoggio del Movimento. E ha aggiunto che la strategia degli ultimatum rallenta l'azione dell'esecutivo. Ecco perché sarà importante vedere se il presidente del Consiglio sarebbe disposto o meno a ripresentarsi alle Camere.

Nel pomeriggio anche Enrico Letta è stato netto, esprimendo una posizione senza mezzi termini: "Se una forza politica importante come il M5S esce dal governo, non è per

ricatto o per ripicca che diciamo che cade tutto e si va al voto. È la logica delle cose". Il che avrebbe dei riflessi negativi sull'alleanza giallorossa e sul tanto sognato campo largo, destinato a rimanere a secco.

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