Un migliaio di migranti raccolti in mare dalle Ong sono una «bomba» a tempo per il nuovo governo, che ha intimato l'altolà. Dall'inizio dell'anno le navi dei talebani dell'accoglienza hanno già fatto sbarcare 10mila migranti in Italia. Non si sognano mai di portarli nei paesi di bandiera delle navi o delle Ong, come Francia, Germania e Norvegia.
Per il governo Meloni, però, non si tratta solo di affrontare le Ong, che si sentono da sempre al di sopra della legge. L'emergenza immigrazione, lasciata in eredità dall'esecutivo precedente, che ha fatto poco nulla per fermare gli arrivi, è a livelli record. A fine ottobre sono sbarcati dall'inizio dell'anno 85.041 migranti rispetto ai 53.246 dell'anno precedente ed i 27.203, tre volte in meno, del 2020.
Nella notte fra lunedì e il primo novembre sono arrivati a Lampedusa altre 243 africani, soprattutto provenienti da Guinea, Mali, Costa d'Avorio, Senegal e Camerun giunti a più riprese con piccole imbarcazioni. L'hotspot dell'isola è al collasso con 1.221 presenze rispetto ad una capacità massima di un terzo.
L'ennesimo allarme è scattato ieri pomeriggio a causa di un vecchio peschereccio stracolmo di gente. Le motovedette italiane e una spagnola di Frontex intervenute si sono trovate di fronte a 383 persone. Solitamente questi barconi partono dalla Cirenaica, l'Est della Libia, non controllata dal governo di Tripoli, in mano al generale Khalifa Haftar appoggiato dai russi.
In ottobre gli arrivi dalla Libia dei vecchi pescherecci stracolmi hanno registrato record quotidiani di sbarchi. Il 27 ottobre il picco con 1.499 migranti seguiti domenica da altri 1.487. Il risultato è che lo scorso mese sono sbarcati in 13.251 rispetto a poco più di 7mila dello stesso periodo nello scorso anno. Da luglio ogni mese ha superato i 13mila sbarchi con il record di agosto di 16.822.
Tre navi delle Ong continuano a raccogliere migranti, ma per ora non hanno l'autorizzazione di attraccare in un porto italiano. L'Ocean Viking di Sos Mediterranee ha a bordo 234 persone. E protesta chiedendo «che venga trovata una soluzione immediata per il loro sbarco». Ovviamente la nave della Ong francese neanche si sogna di fare rotta su Marsiglia o un altro porto sul territorio dove è nata l'organizzazione non governativa. E ancora meno verso la lontana Norvegia, il paese che ha concesso la bandiera per far navigare Ocean Viking.
Altri 572 migranti, compresi 66 minori, sono a bordo della Geo Barents di Medici senza frontiere, che pure battono bandiera norvegese e non hanno mai sbarcato un solo migrante in un paese diverso dall'Italia. Humanity 1 ha raccolto 179 persone, compresi 100 minori non accompagnati, che «soffrono particolarmente dello stress psicologico». Però sono partiti dalla Libia o dai loro paesi d'origine, da soli o abbandonati, soffrendo ben di più in mano ai trafficanti. I minori comunque vanno accolti per convenzione dell'Onu. Anche Humanity 1, dei talebani dell'accoglienza tedeschi, batte bandiera della Germania e sbarca sempre tutti in Italia.
L'Europa, come sempre, fa orecchie di mercante e la presidenza ceca, di turno, ha preparato una bozza sui ricollocamenti che suona come un «bidone». Al di là del tetto massimo, fra i 5mila e 10mila aventi diritto all'asilo, non è previsto alcun obbligo di solidarietà. Ovvero i paesi comunitari possono o meno accogliere le persone sbarcate da noi. Per usare un eufemismo viene chiamata «solidarietà flessibile».
I numeri da ricollocare risultano minimi
tenendo conto che in Italia sono già sbarcati oltre 85mila migranti. Le stime per difetto prevedono 91.500 arrivi a fine anno, ma se il ritmo continuasse come ad ottobre si rischia di raggiungere il record di 100mila sbarchi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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