Migranti, fregatura Ue in vista

Ancora distanti le posizioni dei Paesi europei in vista del summit Ue sui migranti. Moavero: "Siamo divisi aspramente"

Migranti, fregatura Ue in vista

Tira una brutta aria nei cieli di Salisburgo. Qui tra domani e giovedì si riunirà il vertice informale dei capi di Stato e di governo dell’Ue. Ma fonti di Bruxelles fanno già trapelare che con ogni probabilità il dialogo sui migranti non farà passi in avanti. E anzi rischia di trasformarsi in un buco nell’acqua. Soprattutto sul piano della tanto agognata riforma della missione Sophia.

Al summit i Paesi del Vecchio Continente dovrebbero discutere di migrazioni e del sistema di Dublino. Su quest’ultimo punto il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz prenderà la parola e riassumerà quanto emerso nei tanti incontri bilaterali tenuti negli ultimi mesi (l'ultimo oggi proprio con l'Italia). Ma le nubi appaiono molto nere. E forse pronte ad una tempesta.

Un alto funzionario Ue fa sapere infatti che "non mi aspetto una svolta" dalla riunione nella città austriaca. Insomma: l’Europa non sembra pronta alla condivisione degli sbarchi, come chiesto dall’Italia, né a rivedere le regole sui dublinanti. Dall’Austria sono in molti a sperare che almeno si arrivi ad un "un approccio più costruttivo rispetto alla fine di agosto e all'inizio di settembre". I sogni son desideri di felicità.

Gli ultimi incontri formali e informali non si erano infatti conclusi nel migliore dei modi. Basti pensare alla riunione degli sherpa Ue che cercò di trovare una soluzione allo stallo dei migranti sulla nave Diciotti. Gli Stati membri risposero picche alle legittime richieste del Belpaese, costringendo così Salvini a stringere un patto con la Cei, l’Irlanda e l’Albania. In quel consesso il governo italiano apparve emarginato, isolato dal resto dei partner. Anche da quelli che condividono la linea dura sull’immigrazione ma che non vedono di buon grado la redistribuzione degli immigrati.

Ecco perché, nonostante gli sforzi di Conte per mettere sul tavolo la proposta dell’Italia, è probabile che alla fine non si raggiunga un accordo. Al governo italiano preme trovare una soluzione alla missione Sophia, il cui piano operativo prevede che tutti i migranti sbarchino nel Belpaese se recuperati dalle navi militari Ue. Ma per ora non è mai riuscito ad ottenere alcunché. Il ministro Trenta provò alcune settimane fa a proporre approdi a turno nei vari Paesi, ma l’idea è stata accolta freddamente. Secondo alcune fonti europee dell’Agi, lo stesso dovrebbe accadere domani una volta che il premier nostrano presenterà il suo piano. "Non mi aspetto che ci siano passi avanti, è difficile immaginare che ci sia un avanzamento delle posizioni italiane", dice la fonte. "Mi auguro che ci metteremo il risentimento alle spalle e che ci sia di nuovo un approccio costruttivo. Ma è difficile aspettarsi una svolta sulla proposta italiana".

Che gli atti non siano dei migliori ne sono consapevoli anche il ministro Enzo Moavero Milanesi e il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

Quest’ultimo si è detto speranzoso che i capi di Stato da domani siano "in grado di mettere da parte il risentimento reciproco e tornare a un approccio costruttivo" per risolvere l’emergenza immigrazione. Difficile però che la concordia prevalga sulle reciproche allergie. "Siamo molto divisi, anche aspramente", ammette candidamente Moavero. Chissà se i tuoni preannunciano tempesta.

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