Un altro colpo al cuore di Milano. La statua di Vittorio Emanuele in piazza porta ancora i segni del blitz di «Ultima Generazione», gli ecoteppisti che lo scorso marzo hanno imbrattato con vernice gialla il monumento in piazza Duomo, e lunedì sera un altro sfregio, questa volta alla Galleria Vittorio Emanuele. Intorno alle 22,30 tre writers si sono arrampicati sfruttando probabilmente la porticina di un locale («Terrazza Duomo 21») trovata aperta. Con vernice blu e verde hanno imbrattato il frontone dell'arco d'ingresso con scarabocchi in stile tag, si riescono a decifrare «king», il simbolo dell'euro, un cuore, una stella a cinque punte. Nei video che riprendono la scena dalla piazza, finiti sui social quasi in diretta, i tre camminano in bilico sul cornicione e si mettono all'opera. E si sentono (forti) le urla e i fischi di disapprovazione della gente che ha assistito alla scena. Presente in piazza una pattuglia della Polizia locale ma quando ha raggiunto la parte alta del monumento i vandali erano già scappati dalla scala antincendio e dal labirinto dei tetti, le ricerche sono durate circa un'ora. I vigili stanno esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianza e i graffiti per rintracciare gli autori, la Digos che non ha ricevuto rivendicazioni ed esclude al momento una matrice politica o ambientalista.
La condanna è bipartisan. «É una vergogna senza fine - commenta il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini -. Faremo di tutto perché le Forze dell'Ordine prendano questi teppisti, devono avere una lezione che si ricorderanno per tutta la vita, a base di carcere, multa e servizi sociali a favore di disabili e anziani». E «se minorenni, che paghino mamma e papà, evidentemente un po' distratti». Per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è «un atto gravissimo che va punito con pene esemplari. E «a breve il ddl eco-vandali sarà votato dalla Camera e diventerà finalmente legge, avremo un quadro normativo più severo ed efficace». Il sottosegretario Vittorio Sgarbi provoca: «Hanno perso una buona occasione per buttarsi giù, come Giuseppe Mengoni, il progettista della Galleria che si è suicidato» (cadde dalla cupola e morì la sera prima dell'inaugurazione nel 1877, ndr), «sono dei performer, e il graffito è particolarmente brutto. L'unico danno di cui abbiamo prova è quello che c'è nel loro cervello». Il Comune di Milano attiverà forse già da oggi le procedure per la ripulitura, ieri c'è stato un accurato sopralluogo dei tecnici. «Condanniamo fortemente quanto accaduto, hanno deturpato il simbolo della città - attacca l'assessore Pd alla Sicurezza Marco Granelli -. Stiamo cercando di individuarli per consegnarli alla giustizia. E facciamo quanto è possibile per togliere le scritte e restituire subito il monumento alla nostra città». Per lo sfregio alla statua equestre per ora il sindaco Beppe Sala non ha chiarito se il Comune si costituirà parte civile. In questo caso il governatore lombardo Attilio Fontana avverte: «Devono pagare fino all'ultimo centesimo. Li prenderemo. Non possiamo accettare che le nostre città e la cultura siano continuamente vandalizzate» e auspica per i writer «il massimo della pena». Nel mirino però, ancora una volta, finisce anche la gestione della sicurezza a Milano.
«Mi chiedo come sia potuto succedere - puntualizza l'assessore FdI alla Sicurezza della Regione Lombardia Romano La Russa - in piazza Duomo, una delle piazze più controllate d'Italia, o almeno così dovrebbe essere. É l'ennesima dimostrazione che servono più agenti in strada».
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